Sicilia e Umbria, gemelle per il turismo - QdS

Sicilia e Umbria, gemelle per il turismo

Sicilia e Umbria, gemelle per il turismo

martedì 25 Maggio 2010

Iniziativa promossa dall’APT Umbria, dalle Camere di Commercio di Perugia e di Catania, insieme a Federalberghi Sicilia e Fiavet . Promozione dei luoghi, della cultura e dei prodotti delle due terre, attraverso una “carta di fedeltà”

CATANIA – Una “promozione bilaterale”, una partnership tra due regioni in grado di proporre un percorso tra cultura, arte, natura ed enogastronomia nel segno unico di una grande tradizione di accoglienza.
Questo lo scopo dell’iniziativa promossa dall’APT Umbria, dalle Camere di Commercio di Perugia e di Catania, insieme a Federalberghi Sicilia e Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo), con l’obiettivo di accorciare sempre più la distanza tra la regione centrale e la Trinacria, e presentata giovedì a Catania.
Durante l’incontro, cui hanno preso parte tra gli altri il presidente della camera di Commercio di Catania Pietro Agen, l’amministratore unico dell’Apt Umbria Stefano Cimicchi, il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, il presidente di Federalberghi Perugia, Vincenzo Bianconi, il presidente di Federalberghi Sicilia Nico Torrisi, e il presidente della Provincia Regionale Giuseppe Castiglione, è stata infatti siglata un protocollo di intesa, per creare sistema tra le due regioni e incrementare i flussi turistici e il movimento dei viaggiatori.
Nella convinzione che in tempi di crisi e di scarsa domanda, il flusso turistico può autogenerarsi è stato, dunque, ideato un progetto di sviluppo che coinvolge l’intera filiera e che metterà in rete tutte le istituzioni.
“Analisi di mercato hanno rivelato che Sicilia e Umbria, nonostante la diversità morfologica e la distanza geografica, hanno molti elementi in comune – afferma Bianconi – puntano entrambe su un turismo di tipo culturale, religioso, sportivo, naturalistico e sull’enogastronomia. Da qui l’idea di consolidare il movimento di cittadini tra le due regioni”.
Una promozione dei luoghi, della cultura e dei prodotti delle due terre, attraverso l’istituzione di una carta di fedeltà, con cui i soggetti promotori si impegnano ad incrementare il movimento di viaggiatori, attraverso alcuni benefit forniti da albergatori e agenti di viaggio, transfer per l’aeroporto a tariffa agevolata, guide turistiche. “Siamo partiti dal turismo – afferma Giorgio Mencaroni – ma la volontà è quella di promuovere i rispettivi territori attraverso il sostegno a diversi settori. Consideriamo infatti – continua – il turismo propulsivo, ad esempio, per il rilancio dell’agroalimentare o di altri comparti produttivi e di tutti i prodotti strategici, volano per l’economia”.
Un protocollo, dunque, teso a intensificare i rapporti, già ottimi, tra le due regioni, attraverso una fitta rete tra tutte le istituzioni, gli albergatori aderenti a Federalberghi, gli agenti di viaggio iscritti alla Fiavet e gli istituti scolastici. Un’operazione di marketing territoriale per promuovere entrambi i territori in un momento di difficoltà oggettiva. Il turismo e il settore dei viaggi, non sono infatti immuni alla contrazione dell’economia data dal momento di crisi, “ma – spiega Agen – proprio la collaborazione tra realtà potrebbe aiutare a superare il momento critico e a rilanciare territori e produzioni. Per questo – conclude – alleanze come questa sono importantissime e rappresentano una svolta strategica”.
 

 
Nico Torrisi: ”Tante le risorse ma scarsamente valorizzate”

Quali sono le particolari problematiche che insistono sul territorio siciliano, la cui vocazione principale dovrebbe essere proprio quella turistica?
“Se analizziamo l’andamento dei flussi turistici alberghieri degli ultimi tempi, notiamo come la crisi stia colpendo anche il contesto siciliano in cui esiste un problema di occupazione delle camere e dei cosiddetti “posti freddi”, ovvero quelli vuoti. Il numero di alberghi è, infatti, cresciuto notevolmente mentre, nello stesso tempo, la domanda è rimasta uguale o si è addirittura contratta e gli alberghi operano in sofferenza”.
Qual è la conseguenza più evidente di questo stato di cose?
“La conseguenza principale è che si attiva un meccanismo di  competizione che porta ad un abbassamento dei prezzi che, però, sacrifica la qualità dei servizi. Il solo modo per rilanciare il settore è, invece, quello di puntare sulla qualità dell’offerta”.
Il problema della contrazione del settore turistico a quale fattore è imputabile?
“Sicuramente al fatto che, in Sicilia, molti dei beni culturali e ambientali disponibili sono considerati risorse, ma non per forza sono “attrazioni”, cioè non vengono promossi e valorizzati a dovere. Questo protocollo è volto proprio a questo, a sviluppare una partnership con altri territori, a fare sistema tra destinazioni che hanno vocazioni turistiche omogenee, a ridurre i costi di promozione e aumentare la visibilità”.

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