“Casa a mare”: mercato in calo e prezzi al ribasso in Sicilia - QdS

“Casa a mare”: mercato in calo e prezzi al ribasso in Sicilia

Massimo Mobilia

“Casa a mare”: mercato in calo e prezzi al ribasso in Sicilia

mercoledì 26 Maggio 2010

L’immobiliare della seconda casa soffre la crisi. In Italia prezzi dei canoni estivi in calo del 2,2%. Resiste la richiesta di casa alle Isole Eolie. Nel siracusano si affitta poco

PALERMO – Il mercato immobiliare continua a soffrire la crisi, soprattutto per quanto riguarda la seconda casa “al mare”. Secondo alcune rilevazioni fatte dalla Gabetti, su scala nazionale, la diminuzione dei prezzi è stata del 4,7% su base annua, con i canoni di locazione estivi calati del 2,2%. Il trend di flessione dei  prezzi si è comunque attenuato rispetto al 2009 quando la diminuzione era stata del 7,1%.
Andando a guardare il costo delle case a mare in Sicilia, si registrano differenze tra alcune delle località turistiche più gettonate. In particolare, sembra tutto sommato in salute il mercato nelle Isole Eolie, dove la disponibilità di spesa media per Vulcano e Lipari è fra i 200 e i 300 mila euro, ma oltre tale soglia gli immobili proposti rimangono invenduti. I potenziali acquirenti, spesso giovani coppie, ricercano poche stanze nelle tipiche case eoliane, quelle con i caratteristici terrazzi coperti di canne e travi in legno, con vista mare. Per questa tipologia di immobili, i tempi di vendita possono raggiungere anche 8 mesi, ma ci sono, invece, maggiori difficoltà per la vendita di case più spaziose.
Le isole più gettonate sono comunque Salina, Panarea e Stromboli, mete di un turismo più raffinato e internazionale, dove i prezzi sono in aumento. A Salina, ad esempio, i proprietari cercano tranquillità, e vi si recano nei mesi di giugno, luglio e settembre.
Da evidenziare comunque che, da quando le Eolie sono diventate patrimonio dell’Unesco, non si è potuto più costruire, ma mentre a Lipari e Vulcano vi è una cospicua offerta del passato, nelle altre isole no. A Salina il prodotto da ristrutturare costa meno, rispetto alle altre isole, e parte da 1 milione di euro, con ville abitabili che si vendono di solito da 2 a 4 milioni di euro. Il mercato degli affitti, invece, sembra comunque in recupero rispetto al 2009.
Spostandoci sulla costa siracusana, si registra una diminuzione delle richieste di case in affitto per l’estate, soprattutto a Pachino e a Portopalo di Capopassero, dove fino a 600-700 euro a settimana ad agosto e 500 euro a settimana a luglio si trovano acquirenti, mentre a 900 euro a settimana gli immobili rimangono vuoti. Per l’acquisto della seconda casa, si cercano immobili singoli vicini al mare, con una disponibilità di 150-200 mila euro, che salgono a 400 mila nel caso delle ville. I compratori in aumento in questa zona sono soprattutto catanesi.
Infine, tornando nel messinese, a Barcellona Pozzo di Gotto, sul litorale tirrenico, si è verificata una contrazione delle quotazioni, soprattutto per gli immobili non fronte mare.
In questa zona il mercato è prevalentemente locale e i tempi di vendita sono intorno ai 4 mesi, con sconti in chiusura delle trattative rispetto al prezzo inizialmente richiesto dal proprietario di circa il 20 %. La disponibilità di spesa per l’acquisto di un’abitazione è di 60-70 mila euro, quindi molto contenuta rispetto ad altre località turistiche. Da considerare che le strutture ricettive sono comunque ancora poche e la zona più ricercata è quella di Calderà. I canoni più elevati si raggiungono ad agosto e aprile.
 

 
Il Sud paga la mancanza di compratori settentrionali
 
ROMA – Con l’estate alle porte, continua la riduzione della disponibilità di spesa media degli italiani per l’acquisto di una seconda casa, anche se le richieste sono in leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2009. Le quotazioni nelle migliori location turistiche, infatti, dove si è costruito poco, hanno tenuto. Flessioni più marcate, invece, si sono registrate nelle aree meridionali e insulari.
Un tema ormai attuale è quello del calo dei compratori settentrionali in località distanti, i quali hanno invertito la tendenza e oggi vendono ciò che avevano acquistato nei decenni passati. Molte località del Sud e delle Isole, che avevano beneficiato negli scorsi anni di questa tipologia di acquirenti, hanno avuto come effetto l’aumento dei valori immobiliari. Il loro mercato si è quindi notevolmente trasformato, diventando locale e regionale, con l’ulteriore effetto di un riallineamento delle quotazioni. I canoni locativi per questo periodo, infatti, sono segnalati al ribasso e se i proprietari non adeguano i valori degli affitti corrono il rischio di lasciare le case vuote.

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