“Stretto, tunnel al posto del ponte” - QdS

“Stretto, tunnel al posto del ponte”

“Stretto, tunnel al posto del ponte”

mercoledì 26 Maggio 2010

Proposta del capogruppo Idv al Consiglio regionale della Calabria in attesa della dimostrazione di fattibilità dell’opera sospesa. Giordano e il modello della Manica: così Messina e Reggio diventeranno un’unica realtà

REGGIO CALABRIA – L’opera faraonica attrae e fa discutere. È così da decenni. E anche quando la decisione è stata presa, spunta la nuova ipotesi o tornano antiche proposte, sulla scorta di quanto è già stato costruito altrove.
In attesa “della dimostrazione della fattibilità tecnica del ponte sospeso sullo Stretto, l’attenzione dovrebbe spostarsi sulla verifica degli effetti e delle fattibilità della tipologia di collegamento stabile a ‘tunnel in alveo’, altrimenti nota come ‘Ponte di Archimede’”, vale a dire un collegamento subacqueo. è quanto afferma Giuseppe Giordano, capogruppo di Idv al Consiglio regionale della Calabria.
“La promozione dell’integrazione dei territori, finalizzata alla costituzione di aree metropolitane e al rafforzamento dei loro sistemi – afferma Giordano – costituisce una possibile via per il miglioramento della competitività dell’Europa. L’Unione Europea, infatti, a partire dal rilancio della Strategia di Lisbona (2005), individua nelle città, soprattutto se di rango metropolitano, i nodi e i poli di eccellenza territoriale, chiamandole ad assumere un ruolo propulsore dello sviluppo per sé e, contestualmente, per i territori di riferimento. L’Ue riconosce in tal modo alle città, capaci di porsi come attrattori di investimenti e occupazione, un ruolo centrale per la crescita e l’occupazione. L’attenzione va focalizzata soprattutto sulla dotazione dei fattori determinanti ai fini della competitività e dell’integrazione, a partire dalla dotazione infrastrutturale”.
“E’ questo – prosegue l’esponente di Idv – il contesto nel quale va collocato il dibattito, altrimenti sterile, sull’opportunità di realizzare un collegamento stabile tra la sponda siciliana e quella calabrese: non servono polemiche sterili ponte sì ponte no, senza una riflessione attenta sull’utilità di questa infrastruttura per il territorio. A cosa serve, oggi, un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria? Messina e Reggio, se vogliono raccogliere la sfida della competitività globale, non hanno altra scelta che quella di fare sistema, al di là delle forme amministrative e dei pennacchi. Uno dei nodi centrali dell’integrazione delle due sponde è certamente quello dei collegamenti urbani; perché sia costruttivo l’attenzione del dibattito, in attesa della dimostrazione della fattibilità tecnica del ponte sospeso, dovrebbe spostarsi, allora, sulla verifica degli effetti e delle fattibilità della tipologia di collegamento stabile a ‘tunnel in alveo’, altrimenti nota come ‘Ponte di Archimede’, in grado di assicurare un collegamento diretto tra le realtà urbane, senza i lunghi giri connessi con il ponte sospeso”.
“Non si tratta di un’ipotesi alternativa – conclude Giordano – visto che risponde a una logica locale e  mentre il ponte sospeso ha come obiettivo il completamento dell’asse di carattere transnazionale Palermo-Berlino è pur vero che, qualora l’ipotesi ponte sospeso dovesse verificarsi irrealizzabile, il Ponte di Archimede potrebbe assolvere anche all’altro scopo”.
E le discussioni, come il Ponte, non finiscono mai.

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