Toglimi tutto ma non le partecipate - QdS

Toglimi tutto ma non le partecipate

Riccardo Bedogni

Toglimi tutto ma non le partecipate

venerdì 04 Giugno 2010

Enti locali. Servizi scadenti a prezzi esorbitanti.
I dati. Le informazioni sulle quote di partecipazione delle amministrazioni sono pubblicate sul sito internet del ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione.
Palermo. Il capoluogo di Regione è anche la capitale della spesa per le aziende: si arriva a 238 milioni di euro per 12 società: un record che non ha eguali nel resto dell’Isola.

PALERMO – Settantacinque società create per offrire servizi – nella maggior parte dei casi scadenti – attraverso personale assunto per chiamata diretta e non con concorso pubblico. Un esborso che ogni anno supera i 270 milioni di euro, che pesa come un macigno sulle tasche dei cittadini siciliani.
Questo il quadro delle partecipate “in carico” ai Comuni capoluogo della Sicilia. Tra i quali spicca Palermo, capitale dello sperpero con ben 238 mln €. Perché parliamo di ‘sperpero’? Perchè volendo applicare le regole della concorrenza, i servizi pubblici potrebbero essere messi a gara, con un risparmio notevole per le amministrazioni e un beneficio per i cittadini dal punto di vista della qualità. Ma questo non avviene, perchè gli enti preferiscono il monopolio. Assicurandosi controlli pieni e favori nelle società.
 
È un universo di carrozzoni poco produttivi e spesso addirittura inutili, quello dei consorzi e delle società partecipate dalle Pa siciliane. Il loro numero è spropositato, sono svariate decine, e in esse le amministrazioni locali riversano milioni di euro, a fronte di un report d’indebitamenti sovente da capogiro.
Dagli elenchi pubblicati online nel sito internet del ministero per la Pa e l’Innovazione, sulla base dell’art. 1, commi 587 e 591, della legge 296/2006 (la Finanziaria 2007), sono ben 75 i consorzi e le società a totale o parziale partecipazione pubblica comunicati per il 2009 dalle amministrazioni dei soli Capoluoghi siciliani. All’appello mancano però i dati di Agrigento e di Catania, che non hanno ottemperato agli obblighi di legge sulla comunicazione, nonostante le informazioni da parte del dipartimento della Funzione pubblica siano state rilevate tenendo conto dei bilanci consuntivi del 2009 approvati al 30 aprile scorso dalle amministrazioni, consentendo altresì a tutte quelle che non lo avevano ancora chiuso, di trasmettere ugualmente i dati presenti nel bilancio.
Per il Comune di Catania, comunque, che nel 2008 aveva 15 partecipazioni, un dato certo per il 2009, rilevabile dalla recente relazione del sindaco Stancanelli, si attesta a 7 aziende comunali: Amt, Sostare, Sidra, Asec, Asec Trade, Multiservizi, InvestiACatania.
Per il Comune di Agrigento, invece, anche nel sito internet istituzionale non si trova traccia di alcunché.
Al 31 dicembre del 2009, il maggior numero di partecipazioni, 14, spetta al Comune di Messina. Tra queste, una società è in liquidazione, la Messina Sviluppo Scpa, e in 4 la quota è del 100%, si tratta dell’Azienda trasporti Messina, dell’Azienda meridionale Acque Messina, del Consorzio di tutela del limone interdonato di Sicilia e della Polisportiva Città di Messina. 
L’amministrazione comunale con il più alto numero di società controllate al 100% è, invece, quella di Palermo. Il capoluogo di regione ha, infatti, una totale partecipazione in ben sette aziende su 12 partecipate, che implicano per l’amministrazione un onere finanziario di 238,5 mln di €, di questi oltre 113 mln vengono immessi nell’Amia Spa.
Tre sono le partecipate palermitane in liquidazione: la Amg Sicurezza impianti Srl, il Consorzio Ener.Con e la Palermo Ambiente Spa. Va sottolineato, tuttavia, che a differenza dei dati presenti nell’elenco del Ministero, nel sito internet istituzionale del Comune il numero di partecipazioni è pari a 20.
Nel 2009, il Comune di Siracusa aveva 13 partecipazioni in società e consorzi, anche se di recente l’amministrazione si è liberata dei 4 carrozzoni che deteneva totalmente: la Affissioni e Pubblicità srl, la Archimede srl, la Siracusa Management Spa e la Parcheggi e Trasporti srl. Il suo onere finanziario più consistente rimane quello per l’Ato Sr 1 pari a  quasi 7,5 mln di €, per una quota di partecipazione del 37,63%.
Sono 11 le partecipate da parte del Comune di Ragusa, con l’unica società in cui la quota è del 100%, la Ibleambiente srl, in liquidazione. L’onere finanziario più consistente per la città di Ragusa è nel Consorzio universitario   provinciale con 1,5 mln di € e una quota del 41,66%.
L’amministrazione comunale di Enna ha comunicato per il 2009 la partecipazione a 10 società, per un onere finanziario complessivo che non arriva a 300 mila €. In nessuna detiene il 100%.
Al 28 aprile scorso, le società controllate dal Comune di Trapani sono due: la Atm Spa al 100% e la Trapani Servizi Spa con una quota del 51%. Nella prima l’onere finanziario è di poco superiore ai 2 mln di €, nella seconda supera i 9 mln. Inoltre, le società partecipate dal Comune sono attualmente 10, anche se nell’elenco del Ministero, nel 2009 ne compaiono solo 8.
Il Comune di Caltanissetta partecipa, invece, a 7 società, in nessuna detiene la quota del 100%. Per l’amministrazione nissena l’onere finanziario più consistente è rivolto all’Ato Ambiente Cl1, in cui immette 4 mln di € per una quota di poco superiore al 42%.

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