Cantieri regionali lavoro per 36 mila unità - QdS

Cantieri regionali lavoro per 36 mila unità

Cantieri regionali lavoro per 36 mila unità

giovedì 10 Giugno 2010

Forum con Alessandra Russo, dirigente generale dipartimento Lavoro

Saranno 1789 i nuovi cantieri di lavoro aperti nell’Isola, 36.000 i lavoratori coinvolti, 200 mln di euro la cifra stanziata. Ci illustra nel dettaglio questo progetto?
“Si tratta di un’iniziativa, a mio parere, tra le più significative per l’amministrazione regionale, perché permette di realizzare molteplici obiettivi. Primo fra tutti l’apertura dei cantieri, che saranno gli stessi Comuni a gestire, per la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana. Un secondo aspetto attiene alla creazione di nuova occupazione, perché saranno 36.000 i lavoratori coinvolti, seppur per un periodo limitato di 3-4 mesi a seconda della dimensione del cantiere. Un terzo aspetto riguarda gli effetti per l’economia locale. Le somme destinate pari a 118 mila euro per ciascuno cantiere, saranno spese e all’interno del territorio in cui gli interventi saranno realizzati, innestando quindi un circuito virtuoso per l’economia locale”.
Quali criteri sono stati stabiliti per individuare professionalità e soggetti da inserire nell’ambito di ciascun cantiere?
“Rispetto ai soggetti che vengono condotti, a seguito di una delibera condivisa dalla commissione regionale per l’impiego, sono stati stabiliti dei criteri per cui i soggetti che vengono utilizzati sono quelli che realmente versano in una condizione di bisogno. A questo proposito sono stati previsti una serie di requisiti in subordine quali, ad esempio, durata della disoccupazione, carichi familiari etc. Per ciascun Comune il criterio adottato per l’assegnazione del numero di cantieri da attivare è stato definito sulla base della popolazione residente”.
Quando saranno avviati?
“Al momento siamo in una fase non operativa, sebbene le procedure amministrative siano già state ultimate. Siamo in attesa che il ministero per lo Sviluppo economico svincoli i fondi Fas, a valere dei quali è finanziato questo progetto, che tra l’altro ricalca un modello ampiamente sperimentato in altri paesi europei: Belgio e Francia”.
Quali saranno i vantaggi per i lavoratori inseriti nel progetto?
“Si tratta di un sistema che offre un ventaglio di attività di alta valenza. Il lavoratore che ha prestato la propria opera per un periodo di tempo presso un cantiere, infatti, avrà attestata la formazione per la sicurezza e l’esperienza lavorativa acquisita”.
Il Dipartimento da lei diretto si occupa anche degli ammortizzatori sociali in deroga, cosa sono e a chi sono destinati?
“Gli ammortizzatori sociali sono degli strumenti di sostegno al reddito. La normativa nazionale che regolamenta la Cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria prevede che questa sia rivolta a quelle aziende con determinati requisiti. Per far fronte alla crisi economica è stato sperimentato lo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga, destinati anche a quei lavoratori che non avrebbero diritto alla Cig ordinaria o straordinaria ed, in via residuale, anche a quei lavoratori che hanno già esaurito lo strumento della Cig. Esperite queste procedure, infatti, il passo successivo sarebbe la mobilità e il licenziamento.
Attraverso gli ammortizzatori in deroga si protrae la fruizione di questo strumento di sostegno al reddito. I dati relativi al primo trimestre 2010 attestano che il numero di lavoratori interessati sono oltre 3000, tanti quanti ne avevamo nel 2009”.
 Ulteriori iniziative sono in cantiere per fronte alla crisi occupazionale?
“Stiamo lavorando ad un intervento che prevede lo stanziamento di 60 mln di euro destinato alle società di somministrazione e lavoro che collocano nel mercato lavoratori in Cassa integrazione. Si tratta di un incentivo, un bonus, destinato a queste società per il servizio reso. Un altro progetto su cui stiamo lavorando è quello denominato welfare to work. Si tratta di un progetto gestito direttamente dai nostri uffici e che prevede un bonus per le aziende che procedono a nuove assunzioni”.
 

 
Voucher e impiego accessorio occasionale per contrastare il lavoro nero
 
Quali strumenti saranno avviati per contrastare il lavoro nero?
“Uno strumento, che è stato rilanciato nella Finanziaria di quest’anno, è il lavoro accessorio di tipo occasionale. Si tratta di una tipologia contrattuale importante per molti settori. Nella fattispecie questa tipologia contrattuale può essere utilizzata per rapporti di lavoro di tipo occasionale, che si svolgono in un arco di tempo limitato. Si tratta di uno strumento che offre un duplice vantaggio: da un lato incentiva l’emersione del lavoro nero, dall’altro offre delle garanzie concrete sia al lavoratore che al datore di lavoro.
Attraverso questo strumento il pagamento del corrispettivo è previsto con la consegna ai lavoratori di buoni lavoro, i voucher, che possono essere acquistati dai datori di lavoro presso qualsiasi sede Inps o per via telematica, e scambiati dai lavoratori presso le stesso ente di previdenza”.
Cos’è il cosiddetto voucher?
“Si tratta di un vero e proprio assegno in cui è indicato un importo, che comprende il corrispettivo, quindi la retribuzione per la prestazione svolta dal lavoratore e la copertura assicurativa e previdenziale. È uno strumento, ad oggi, ancora poco utilizzato nella nostra Regione, soprattutto per carenza di informazioni a riguardo. Per incentivarne la diffusione stiamo pensando di renderlo disponibile anche presso i Cpi e presso più punti vendita. A breve partirà una campagna informativa sul tema”.

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