Verso l’Ordine unico con geometri e agrari - QdS

Verso l’Ordine unico con geometri e agrari

Verso l’Ordine unico con geometri e agrari

martedì 15 Giugno 2010

Forum con Antonio Ruggeri, presidente del collegio dei Periti Industriali di Messina

Quali sono le norme che regolano il collegio dei Periti Industriali?
“Il collegio dei Periti Industriali è l’ente pubblico, non economico, cui sono obbligatoriamente iscritti i periti industriali liberi professionisti residenti nel territorio della provincia di appartenenza. I collegi professionali dei Periti Industriali sono stati costituiti, originariamente, con il nome di Associazioni sindacali locali, dal Rdl 11 Febbraio 1929 n. 275, con lo scopo della “tenuta dell’albo professionale dei Periti Industriali”. Le norme che disciplinano il funzionamento e l’ordinamento del collegio professionale sono, ancora oggi, il predetto Rdl 11 Febbraio 1929 n. 275 ed il Decreto legislativo luogotenziale 23 novembre 1944 n. 382 che detta le “norme sui consigli degli ordini e collegi professionali”.
Qual è l’ambito territoriale del vostro Collegio?
“Il Collegio ha competenza su tutto il territorio provinciale che comprende i distretti giudiziari di Messina,  Barcellona, Patti e Mistretta”.
Qual è la vostra presenza, a carattere istituzionale, sul territorio provinciale e regionale?
“Sul territorio provinciale, la nostra categoria, è presente in molti organismi territoriali quali le commissioni Edilizie, comunali di collaudo, commissioni di Vigilanza locali pubblico spettacolo ecc.. Lo stesso è a livello regionale dove siamo presenti in varie commissioni, quali Protezione civile, Elenco prezzi Regione Sicilia, Sanità, Ambiente”.
Qual è il numero attuale dei vostri associati? Rispetto al passato, è un numero crescente o in diminuzione?
“Il numero degli iscritti all’albo è di circa seicento unità: in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Si sono registrate talune cancellazioni per la pressione fiscale, soprattutto da parte di professionisti che non esercitavano a tempo pieno. Le entrate si sono ridotte e poiché oramai, con le nuove modifiche e normative, la laurea è divenuta un passo necessario, molti optano, ad esempio, per l’iscrizione all’Ordine degli Ingegneri”.
Avete in programma, così come hanno fatto i ragionieri con i commercialisti, di unificarvi in un unico Ordine?
“È stato presentato un disegno di legge che prevede che i periti industriali, insieme ai geometri ed agli agrari si uniscano sotto un unico albo delle professioni tecniche. Questo dovrebbe naturalmente avvenire sia a livello territoriale che nazionale”.
Quale è l’attività più importante e proficua che svolge un perito industriale?
“Chi svolge la professione di perito industriale, nelle varie articolazioni e nelle varie specializzazioni, ricopre un ruolo importante in aziende, enti pubblici o anche in qualità di libero professionista. Sono oltre trentatré le nostre specializzazioni e le più presenti sul nostro territorio sono: edilizia, elettrotecnica, meccanica, chimica, elettronica e telecomunicazioni”.
Quali sono le vostre competenze rispetto a quelle dei geometri?
“Rispetto al geometra che si occupa dello studio dei terreni, la nostra attività è maggiormente proiettata sull’edilizia e sull’attività industriale; per il resto, molte competenze sono uguali”.
Quale è la specializzazione prevalente nella città di Messina?
“La specializzazione prevalente è l’edilizia, che ha il maggior numero di iscritti, poi viene l’elettrotecnica e di seguito le altre, ma con numeri di gran lunga inferiori”.
Sotto il profilo economico, quali sono le specializzazioni che a Messina e provincia riscuotono maggiore successo?
“L’elettrotecnica è la specializzazione che va meglio. Come è noto, infatti, negli ultimi anni c’è stata sugli impianti una attenzione maggiore da parte del legislatore e di conseguenza, proprio nell’adeguamento degli impianti, i professionisti sono stati impegnati sia come progettisti che come responsabili tecnici aziendali. L’edilizia, invece, ha avuto un calo notevole che, negli ultimi anni, si è registrato anche nel privato”.
 


Il Ponte sullo Stretto porterà vantaggi economici, occupazionali e professionali

Quali sono i possibili progetti che, per la provincia di Messina, bisognerebbe sostenere? In quale direzione è necessario rivolgersi per sopportare nuove attività economiche o per potenziare quelle già esistenti? Quale è una prospettiva di possibile sviluppo a suo parere?
“La prospettiva per la nostra provincia deve passare, a mio parere, attraverso il riferimento di fondi eccezionali”.
Fondi che in quale settore e progetti andrebbero utilizzati?
“Penso, ad esempio, alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Opera che non va vista unicamente come realizzazione in se stessa, ma in tutti i suoi molteplici e variegati aspetti come quello importantissimo della creazione di migliaia di posti di lavoro. Tanti, infatti, i cantieri che verranno a nascere; l’economia stagnante della nostra città si potrà finalmente riprendere; potrà essere restituita a Messina la vocazione balneare e turistica e tutte le professioni, compresa quella dei nostri periti industriali, riprenderanno certamente quota”.
Il Ponte sullo Stretto sarà, dunque, un catalizzatore ed anche nell’immediato, ma ravvisa ulteriori progetti da appoggiare e che potrebbero migliorare le condizioni generali della sua città?
“Si. Naturalmente questa ormai prossima ed importante costruzione non ci deve bastare. Ci sono, infatti, le famose opere compensative, come il nostro waterfront, su cui bisogna lavorare e che dovranno essere realizzate. Queste renderanno la nostra città sicuramente più vivibile”.

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