Nella Comunità europea queste fonti energetiche contribuiscono per il 5,4% alla copertura dei bisogni di energia primaria. Interviene sulla loro distribuzione in un determinato territorio e sulla loro combinazione
Le energie rinnovabili sono quelle fonti di energia il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali. Per loro caratteristica le energie rinnovabili si rigenerano o sono da considerarsi inesauribili.
Tali energie potrebbero sembrare una violazione della regola generale che, secondo il primo postulato della termodinamica, insegna che nulla si crea e nulla si distrugge. Le energie rinnovabili sono da considerarsi tali soltanto dal punto di vista temporale dell’uomo e dell’umanità. Una rigida lettura del primo postulato potrebbe considerare anche il petrolio, e qualsiasi altra fonte d’energia, come rinnovabile. In una interpretazione di breve periodo le uniche fonti di energia considerate rinnovabili sono l’energia solare, l’energia eolica, le biomasse, la geotermia, il moto delle onde, il cui utilizzo attuale non pregiudica la disponibilità nel futuro del vento, del sole o delle maree.
Viceversa, quelle fossili (petrolio, carbone, gas naturale), e nucleare (uranio, plutonio), sono da considerarsi limitate in un’ottica storica e pertanto appartenenti alla categoria delle risorse non rinnovabili. Il petrolio può infatti rigenerarsi soltanto dopo lunghi periodi geologici, al di sopra della limitata ottica storica in cui l’uomo vive. Un caso a parte merita la termovalorizzazione. Secondo alcune interpretazioni politiche è stata equiparata alle risorse rinnovabili, beneficiando in gran parte anche dei contributi statali destinati a queste energie.
Dal punto di vista europeo non è tuttavia considerabile come una energia rinnovabile. Oggi le fonti rinnovabili rappresentano circa il 20% nelle statistiche delle fonti di energia mondiali, con una netta prevalenza di biomasse (quasi il 14%) e idraulica (il 6%). Nella Comunità europea le energie rinnovabili contribuiscono per il 5,4% (circa 43 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno) alla copertura dei bisogni di energia primaria; le previsioni per i prossimi anni prevedono il raddoppio di tale contributo, cioè il 9,6% per il 2007, grazie soprattutto alle biomasse, ai biocarburanti, alla valorizzazione dei rifiuti urbani, all’energia eolica e alla minidraulica.
Il Protocollo di Kyoto, il surriscaldamento climatico, la prospettiva della fine delle risorse petrolifere e le variazione di prezzo del greggio, rendono particolarmente attuali le energie rinnovabili. La Comunità europea finanzia e incentiva ora con programmi specifici l’utilizzo delle energie rinnovabili e lo sviluppo delle tecnologie per il loro sfruttamento mentre le politiche urbanistiche e del territorio, quelle energetiche, della difesa del suolo e delle risorse naturali, paesaggistiche, storiche e culturali, stanno registrando in Italia, come nel resto d’Europa, una forte crescita.
In questo contesto si inserisce l’affermarsi negli ultimi anni di una figura professionale che in futuro avrà sempre più margini di successo e di attività: l’esperto di progettazione di sistemi di energie rinnovabili che gestisce e coordina la progettazione di diversi sistemi di energia rinnovabile (eolico, solare, di biomasse), intervenendo sulla distribuzione delle energie in un determinato territorio e sulla loro composizione/combinazione.