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Messina – Isola Bella: la tutela è a rischio. Codacons contro la Capitaneria

Massimo Mobilia

Messina – Isola Bella: la tutela è a rischio. Codacons contro la Capitaneria

sabato 19 Giugno 2010

L’associazione dei consumatori chiede l’annullamento dell’ordinanza 116/09 della Guardia costiera. La deroga al divieto di navigazione comprometterebbe l’ecosistema della Riserva

TAORMINA (ME) – L’ecosistema della Riserva naturale dell’Isola Bella di Taormina potrebbe venire gravemente compromesso. Il rischio è stato denunciato dalla sezione provinciale del Codacons che ha rivolto una nota alla Capitaneria di porto di Messina, per chiedere l’annullamento dell’ordinanza n. 116/2009, che consente l’ingresso e l’ormeggio dei natanti all’interno della baia, abrogando i precedenti divieti previsti dall’ordinanza n. 46/2001.
La nuova ordinanza, valida da ottobre 2009, ha ridisegnato, infatti, le zone protette nello specchio d’acqua antistante la Riserva, consentendo una deroga (punto 5 dell’art. 1) al divieto di navigazione a vela ed a motore: “è consentito raggiungere la riva e prendere il largo con unità a motore, a velocità minima ed in navigazione dislocante, all’interno di due corridoi di lancio appositamente installati dal Comune di Taormina”, durante la stagione balneare con appositi segnalamenti galleggianti. L’Associazione che tutela i consumatori contesta la possibilità che tutte le imbarcazioni, senza alcuna autorizzazione, possano in tal modo entrare liberamente nella Baia.
“Con l’ordinanza 116/2009 – ha dichiarato Antonio Cardile, presidente provinciale del Codacons – la Capitaneria di Porto sottrae ai cittadini gran parte della Riserva e della spiaggia per consegnarla ai barconi delle escursioni. Non sappiamo se siano state fatte delle valutazioni ambientali in relazione all’incidenza che l’ingresso di barche a motore possa avere sull’ecosistema della Baia”.
Tra l’altro, già lo scorso settembre il Codacons aveva chiesto alla Capitaneria maggiori controlli, nel rispetto dell’ordinanza 46/01 e delle normative europee, perché la Riserva è riconosciuta come Sito di interesse comunitario (Sic) in quanto vi si trovano specie protette come il gabbiano corso e la posidonia oceanica.
Secondo il Codacons, quindi, la vecchia ordinanza andava benissimo e si doveva solo farla rispettare. Pertanto ha indirizzato alla Capitaneria di Porto di Messina la richiesta per il ripristino delle vecchie disposizioni, richiedendo anche l’intervento del Comando generale della Marina Militare e del ministero dei Trasporti. Nel caso in cui l’ecosistema dell’Isola Bella dovesse subire danni ambientali, il Codacons si è riservato si portare avanti un’azione volta ad ottenere il risarcimento dei danni.
 

 
Norma ad hoc. Eccezione per le unità navali turistiche
 
MESSINA – Ecco cosa prevede la tanto contestata ordinanza n. 116/2009 della Capitaneria di Porto di Messina. Nello specchio d’acqua antistante la Riserva naturale dell’Isola Bella sono state individuate due zone marine: la “zona A” compresa tra la linea di costa e la fascia di mare fino a 5 mt dall’isolotto delimitata all’altezza della Grotta Azzurra; la “zona B” compresa tra il limite esterno della A e la congiungente tra Capo Taormina e Capo S. Andrea. Nella prima zona è vietata la pesca, l’ormeggio e l’ancoraggio e la navigazione a vela o a motore, che però viene derogata nel caso dei corridoi di passaggio previsti per la stagione balneare. Nella zona B vige, invece, l’obbligo per le unità navali di non superare i 7 nodi di velocità e il divieto di effettuare immersioni subacquee che, però, viene derogato in caso sia attività di ricerca scientifica, cinematografica o visite guidate, che abbiano apposita autorizzazione della Capitaneria di Porto, previo nulla osta della Sovrintendenza del Mare.

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