Il dato, che riscontra fondamento nel Rapporto 2010 su l’Economia della Sicilia, redatto dagli uffici della Banca d’Italia di Palermo, tiene conto di un vasto settore, in cui confluiscono l’edilizia residenziale e non, le opere pubbliche e le attività di demolizione. Sono inoltre inclusi i finanziamenti concessi alle imprese dei servizi immobiliari ed alle famiglie consumatrici per l’acquisto di abitazioni. Un presupposto attraverso cui assume significato la consistenza delle risorse coinvolte, che alla fine del dicembre 2009, ha raggiunto i 25 miliardi di euro, pari al 42% del credito complessivo della Sicilia.
Dal report si specifica che “la componente maggiore è rappresentata dai mutui alle famiglie consumatrici per l’acquisto delle abitazioni, che raggiunge oltre i tre quarti, rispetto ai finanziamenti alle imprese di costruzioni ed a quelle dei servizi immobiliari che assorbono, rispettivamente il 18% ed il 5%”.
Un andamento che ha interessato sia i mutui alle famiglie che volevano acquistare un’abitazione, sia i finanziamenti alle imprese di costruzioni e dei servizi immobiliari. Si è affievolita, inoltre, la crescita dei prestiti alle famiglie. Un trend iniziato nel 2006, che ha raggiunto il 3,9% nel 2009. Sono tornati a crescere, invece, i flussi delle nuove erogazioni, conquistando sei punti e mezzo percentuali, rispetto all’estate 2008. Un fenomeno in controtendenza, tanto più dopo tre semestri consecutivi di contrazione, in una fase di riduzione del livello dei tassi di interesse, con la quota dei contratti stipulati a tasso fisso in picchiata fino ad un terzo rispetto al 78,6% della seconda parte del 2008.
Non risentono particolarmente della debolezza del mercato invece le imprese che operano nel settore dei servizi connessi alle attività immobiliari. Si tratta di imprese che si occupano di compravendita o locazione immobiliare e amministrazione dei condomini o ancora gestione dei beni immobili per conto terzi. Ebbene, per questa categoria la variazione nell’arco di un anno è stata di appena 0,6%, rispetto al 18,7% registrato nel giugno 2008.