Forum con Cosimo Tripoli, comandante Guardia di Finanza di Siracusa
Da quanto tempo ricopre l’incarico di Comandante del Comando Provinciale di Siracusa e quali sono la caratteristiche di questo territorio rispetto alle sue precedenti esperienze?
“Sono a Siracusa dal 2 agosto del 2008. Per quanto riguarda le peculiarità del territorio, premetto che è la mia terra e sono estremamente felice di poter prestare servizio qui. La provincia di Siracusa è eccezionale e in rapida espansione, ripresa e rinascita. Prima di assumere l’attuale incarico, con molti dei miei colleghi ho avuto modo di vivere esperienze professionali in varie parti della Penisola, da Belluno, a Roma, a Vibo Valenzia, e ciò mi ha portato a dover fronteggiare svariate situazioni, a seconda del contesto in cui mi sono trovato ad operare. In base a queste esperienze posso senz’altro affermare che Siracusa non presenta profili critici peculiari rispetto alle altre sed”i.
Qual è stata la prima cosa che ha fatto non appena ha assunto il comando?
“Ritengo che, per conoscere un territorio in tutti i suoi aspetti, questo vada studiato sul lungo termine; per questo, dopo un mese dal mio arrivo a Siracusa, ho costituito un gruppo di progetto che, operando secondo le metodologie del project management, sta conducendo un’approfondita analisi del rinnovato scenario e dei singoli contesti operativi dell’area siracusana, al fine di valutare ed individuare, in termini organizzativi, gli interventi per incrementare l’efficacia dell’azione del Comando. Ovviamente ho tenuto conto dei recenti e significativi mutamenti che hanno interessato lo scenario operativo del Comando Provinciale, come ad esempio la rapida evoluzione del tessuto imprenditoriale o l’importante sviluppo delle vie di comunicazione, nonché le inevitabili e conseguenti evoluzioni delle fenomenologie illecite, il cui contrasto non è sempre agevole a causa della velocità con cui si sviluppano”.
Il personale che ha a disposizione è sufficiente? Qual è il rapporto tra chi svolge lavoro di ufficio e chi fa azione investigativa sul campo?
“Il personale è composto da circa 360 unità, che sono distribuite presso i vari comandi, quello di Augusta, dove sono presenti 3 Brigate stanziali, la Tenenza di Lentini, quella di Noto, oltre al Comando Provinciale. Per fare fronte alle esigenze economiche e di personale, nel 2002, sono stati chiusi i reparti di Avola e di Portopalo. Il delicato compito del Comandante richiede un costante impegno da assicurare tanto nel perseguimento degli obiettivi affidati al Corpo, quanto nella cura delle risorse a questo dedicate, fra le quali la più preziosa e importante è costituita senz’altro dal personale. Innanzitutto mi sono dedicato ad assicurare agli uomini che dipendono da me un ambiente sano e stimolante, che li metta in condizioni di operare al meglio. Oggi siamo ridotti ai minimi termini e, dunque, tutti si occupano di tutto; d’altronde lavoriamo per obiettivi che ci vengono assegnati dal Ministero e questi devono essere raggiunti”.
Quali sono le attività criminali maggiormente presenti sul territorio di Siracusa? Come vengono contrastate?
“Innanzitutto l’usura. La Sicilia è al terzo posto nella classifica delle regioni più colpite da questo fenomeno, ma è molto presente anche il lavoro irregolare, specialmente nel campo agricolo, dove permangono alti livelli di lavoro nero (al contrario di quanto sta accadendo negli altri settori, come ad esempio quello edile, dove il fenomeno è in diminuzione). Per quanto riguarda il traffico di stupefacenti, invece, per quanto questa attività sia diffusa, bisogna dire che è in linea con il resto dell’Italia. Il traffico di droga esiste, ma non si tratta mai di grossi quantitativi. Per garantire un dispositivo di contrasto sempre più adeguato e un costante sistema di monitoraggio delle denunzie e delle informazioni, sto impiegando personale altamente specializzato che ho selezionato tra le risorse più qualificate e competenti del Comando. E devo dire che già si sono ottenuti dei risultati significativi”.
I vostri uffici sono informatizzati?
“Il nostro standard di informatizzazione è elevatissimo. Basti pensare che il gruppo di progetto cui ho fatto cenno precedentemente, è stato formato con un corso online. Anche i corsi di aggiornamento sono organizzati secondo l’e-learning, così da poter risparmiare tempo, risorse economiche e umane. Anche il sistema di posta elettronica è da noi considerato un mezzo privilegiato per comunicare, così come i programmi che permettono un rapido scambio di informazioni”.
Fra le attività, quali sono quelle che impegnano maggiormente?
“Gli accertamenti fiscali, relativamente ai quali abbiamo obiettivi ministeriali che ci vengono attribuiti. Per quanto riguarda i servizi extratributari è diverso, poiché spesso presuppongono lunghe indagini tecniche che comportano notevoli sacrifici”.
È molto diffuso il fenomeno dell’evasione fiscale?
“È diffuso nelle forme tipiche del Sud: mancata emissione di fattura o di scontrino fiscale, ad esempio. Io impiego tanti uomini e pattuglie per contrastare questo fenomeno, estremamente diffuso anche nel resto d’Italia, dove esistono forme sicuramente più sofisticate di evasione. Dal gennaio 2008 al 30 aprile 2009, sono stati eseguiti 6.879 controlli che nel 46 per cento dei casi hanno permesso di verbalizzare l’inosservanza degli obblighi di emissione”.