Una follia vera e propria quella messa in atto da un 47enne a Galliera Veneta, in provincia di Padova. L’uomo ha costretto la moglie di 61 anni e l’amante 49enne a convivere nella stessa abitazione, picchiandole e umiliate con abusi sessuali su di loro anche in pubblico. Un incubo quello vissuto da queste due donne. Lui è stato condannato a 20 anni di carcere per violenza sessuale aggravata, maltrattamenti e lesioni aggravate.
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Le minacce contro le due donne del 47enne: “Tu non sai chi sono io, ti ammazzo”
“Ammazzo te e tutti gli altri, dò fuoco alla palazzina, Tu non sai chi sono io. Sono stato battezzato dalla ‘ndrangheta, ne ho ammazzate di persone”. Queste sono solo alcune delle minacce riportate da “Repubblica” fatte dal 47enne verso l’amante in aula durante il processo. La donna aveva presentato una querela e per farla intimidire l’uomo è passato a minacce verbali. Questo è uno dei motivi per cui la pena è stata elevata a 20 anni.
La ricostruzione della terribile vicenda
Secondo le prime ricostruzioni, i tre vivevano insieme dal 2023. Il 47enne le puniva a rotazione le due donne. Ad esempio, la moglie 61enne è stata costretta a stare in biancheria intima nel balcone per ore, in modo tale che “tutti potessero vederla”, solo perché ha cucinato male un piatto o ha rifiutato di pulire l’urina del marino sul pavimento del bagno e della cucina.
Punizioni che non mancavano nemmeno per l’amante, che è stata picchiata più volte con rotture di costole varie. Inoltre, è stata costretta a praticare rapporti orali in pubblico con la moglie costretta a guardare con la minaccia di subire la stessa sorte.

