CATANIA – La Procura di Catania ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato per il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e per suo fratello Angelo, deputato alla Camera dell’Mpa. L’istanza è stata depositata il 4 aprile, ma la notizia è stata diffusa ieri.
La richiesta giunge a pochi giorni dalla decisione del gip del Tribunale etneo, Luigi Barone, di disporre l’imputazione coatta per i due esponenti politici. “Prima o poi avrò il tempo di difendermi, e non c’è migliore difensore di se stesso” ha scritto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, sul suo blog.
“Viene la nausea – ha aggiunto il governatore – a sentire gentaglia da strapazzo e farabutti, ai quali non ho mai dato confidenza, dire sciocchezze di dimensioni mondiali che vengono prese da qualcuno come oro colato; qualcuno che magari ha svolto il ruolo di sanguisuga insaziabile nei miei confronti e adesso le amplifica attraverso la stampa. Questa gente dice falsità, calunnie e diffamazioni e io li perseguirò e la magistratura dovrà condannarli. Di Gati dice che ha sostenuto l’MpA. L’MpA ha esordito nella scena politica nazionale nel 2006, alle regionali e alle politiche. Di Gati è rimasto in provincia di Agrigento dopo il 2006 pochi giorni latitante e poi si è consegnato. Prima di allora, l’MpA era stato solo al comune di Catania e al comune di Messina. Ad Agrigento, lui dichiara che il nostro punto di riferimento, l’onorevole Di Mauro, era un suo nemico perchè lui sosteneva altri soggetti politici, Lo Giudice, mai candidato nell’MpA. Ma stiamo scherzando? Diamo ascolto ad un farabutto che non dovrebbe osare nominarmi? Lo smonteremo virgola per virgola e lo consegneremo alla giustizia perchè paghi il fio di queste falsità che mettono in ginocchio persone che con questa gentaglia non hanno mai avuto nulla a che fare”.
La richiesta giunge a pochi giorni dalla decisione del gip del Tribunale etneo, Luigi Barone, di disporre l’imputazione coatta per i due esponenti politici. “Prima o poi avrò il tempo di difendermi, e non c’è migliore difensore di se stesso” ha scritto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, sul suo blog.
“Viene la nausea – ha aggiunto il governatore – a sentire gentaglia da strapazzo e farabutti, ai quali non ho mai dato confidenza, dire sciocchezze di dimensioni mondiali che vengono prese da qualcuno come oro colato; qualcuno che magari ha svolto il ruolo di sanguisuga insaziabile nei miei confronti e adesso le amplifica attraverso la stampa. Questa gente dice falsità, calunnie e diffamazioni e io li perseguirò e la magistratura dovrà condannarli. Di Gati dice che ha sostenuto l’MpA. L’MpA ha esordito nella scena politica nazionale nel 2006, alle regionali e alle politiche. Di Gati è rimasto in provincia di Agrigento dopo il 2006 pochi giorni latitante e poi si è consegnato. Prima di allora, l’MpA era stato solo al comune di Catania e al comune di Messina. Ad Agrigento, lui dichiara che il nostro punto di riferimento, l’onorevole Di Mauro, era un suo nemico perchè lui sosteneva altri soggetti politici, Lo Giudice, mai candidato nell’MpA. Ma stiamo scherzando? Diamo ascolto ad un farabutto che non dovrebbe osare nominarmi? Lo smonteremo virgola per virgola e lo consegneremo alla giustizia perchè paghi il fio di queste falsità che mettono in ginocchio persone che con questa gentaglia non hanno mai avuto nulla a che fare”.
