Budget fissato per il 2010 nel decreto dell’assessore Massimo Russo del 4 maggio 2010. Il settore che assorbe di più è quello dei laboratori di analisi cui vanno 110 mln €
PALERMO – Con decreto 4 maggio 2010, l’assessore per la Salute, Massimo Russo, modifica ed integra il decreto n.779/2010 con il quale sono stati determinati gli aggregati di spesa provinciali invalicabili, per l’anno 2010, distinti per branca, da assegnare alle strutture private accreditate per l’attività specialistica ambulatoriale esterna.
Le motivazione della parziale modifica dell’atto giuridico sono sostanzialmente riconducibili ad un’incompatibilità rispetto all’art.25 della L.R.5/2009 relativo all’erogazione di attività da parte delle strutture private. Ne consegue, in primo luogo, una contrazione dell’aggregato 2010 per l’assistenza specialistica ambulatoriale che è pari a 287.910.000 € piuttosto che 289.392.000 €, secondo quanto dispone l’art.1 del decreto modificativo.
All’art. 2, invece, le modifiche riguardano la metodologia ed i criteri di calcolo per la determinazione del budget 2010. Una valutazione che è addebitabile ai direttori generali delle ASP, che nello specifico, la dovranno calcolare ed applicare, per ciascuna branca. “Prima di procedere all’eventuale spostamento di risorse tra le branche – recita l’art. 3 – è necessario verificare all’interno della stessa la necessità di un’eventuale ridistribuzione delle risorse all’interno della stessa branca, affinchè sia garantito il riequilibrio di pregresse situazioni pregiudizievoli, ove documentate”.
Un’ulteriore integrazione riguarda l’art. 7 del decreto n.779, che legittima le strutture private accreditate, già autorizzate ad effettuare trattamenti riabilitativi in regime ambulatoriale, a concorrere a erogare prestazioni riabilitative domiciliari esclusivamente nell’ambito dei programmi di cure domiciliari integrate rivolti a soggetti non autosufficienti per i quali l’Uvm (unità di valutazione multidimensionale) ha definito un progetto assistenziale individualizzato.
Le Aziende potranno stipulare accordi con le strutture per l’erogazione di tali prestazioni domiciliari la cui remunerazione dovrà essere effettuata nell’ambito delle risorse destinate all’assistenza domiciliare integrata”. “L’applicazione a tale disposizione è consentita purchè – aggiunge l’art.4 del decreto modificativo – avvenga esclusivamente mediante accordi con le strutture private accreditate che rispondano a tutti i criteri correlati agli indicatori di qualità per la branca di medicina fisica e riabilitativa, e comunque in quelle province in cui si registra una popolazione target trattata inferiore allo 0,95%”.
Ed infine all’art.5 del decreto modificativo si dispone che le strutture sono tenute a produrre separatamente le fatture comprovanti le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate in favore di cittadini di altre Regioni, pena il non riconoscimento delle stesse. Per i percorsi riabilitativi denominati PR1, effettuati a domicilio, saranno riconosciuti 5 euro se la distanza tra ambulatorio e domicilio del paziente è fino a 3 Km, superati i quali, il compenso arriva 8 euro.