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Ddl esercizi commerciali, verso l’ok tra le critiche

Il testo sarà discusso a settembre in commissione Attività produttive dell’Ars. Confcommercio e Confeserecenti contrarie alle nuove regole

PALERMO – Inizierà a settembre l’iter per l’approvazione del disegno di legge che regolamenta l’apertura e la chiusura degli esercizi commerciali in Sicilia. Prima delle ferie la Giunta di governo ha infatti dato il suo parere favorevole al documento presentato dall’assessore alle Attività produttive, Marco Venturi. Ma già si sono scatenate le prime polemiche.
I vertici di Confcommercio e Confesercenti non sono assolutamente d’accordo con le nuove regole dettate dal disegno di legge e chiederanno di essere ascoltati in commissione Attività produttive dell’Ars quando il testo dovrà essere esitato, prima di andare in Aula per la definitiva approvazione. Ma vediamo nel dettaglio cosa dovrebbe cambiare in merito alla gestione degli orari dei negozi.

Il testo stabilisce come “regola ordinaria” la chiusura domenicale e festiva, non affidando questa scelta esclusivamente all’esercente. Tuttavia il disegno di legge prevede due modalità per consentire la deroga al regime ordinario. La prima consiste nella parziale modifica rispetto al regime ordinario, ferma restando l’impossibilità di apertura in occasione delle festività maggiori e per almeno 32 domeniche. Tale deroga è disposta dal Comune interessato, sentite le organizzazioni sindacali, senza particolari formalità.

La seconda opzione regolando l’ipotesi di ulteriore deroga rispetto a quanto previsto, prevede la convocazione di apposita conferenza di servizi da parte dell’assessore regionale alle Attività produttive a cui partecipano i Comuni interessati e le rappresentanze datoriali e sindacali”. Prevista anche l’abrogazione della disciplina dettata in tema di “Comuni ad economia prevalentemente turistica e Città d’arte”.

Il testo introduce una normativa che, rispettando le prerogative costituzionali assegnate alle Regioni ed agli Enti Locali e i principi comunitari fissati in tema di libero svolgimento delle attività economiche, introduce un correttivo alla l.r. n. 28/99 che consenta alla Regione di adottare direttive in tema di programmazione urbanistica comunale con riferimento “all’apertura di grandi strutture di vendita al fine di garantire la presenza nel territorio delle esistenti realtà economiche, con specifico riferimento agli esercizi di vicinato e medie strutture di vendita” e ciò, chiaramente, ferma restando ogni specifica competenza dei Comuni in tema di programmazione urbanistica.

“Questo disegno di legge – ha dichiarato l’assessore Venturi – è stato predisposto dopo svariati incontri ed avere ascoltato le proposte dei rappresentanti dei lavoratori del commercio in Sicilia e dei pubblici esercizi”.
“Avevamo avuto degli incontri in assessorato e ci eravamo riservati di esprimere valutazioni e proposte – hanno ribattuto i rappresentanti delle associazioni di categoria. Non entriamo ora nel merito dei contenuti, perchè intendiamo discuterli con la Commissione, ma ciò che contestiamo è un metodo inaccettabile e antidemocratico. Non è chiudendo la bocca agli operatori del commercio che si possono risolvere i problemi di un comparto”.
“Dispiace che Confcommercio e Confesercenti, ancora oggi, non intendano entrare nel merito del ddl – ha concluso Venturi. Purtroppo questa è la loro posizione fin da quando abbiamo presentato la proposta di riforma di legge del settore. La commissione parlamentare per le Attività produttive è la sede più idonea per discutere nel merito sul disegno di legge”.
“Mi auguro che in quella sede – conclude l’Assessore – quando il presidente Caputo avrà fissato la data per la discussione, Confersecenti e Confcommercio si presentino con proposte fattive abbandonando posizioni inutilmente preconcette che farebbero solo del male all’economia dell’Isola”.