Dialogo Regione-cittadini più facile con l’email certificata - QdS

Dialogo Regione-cittadini più facile con l’email certificata

Dialogo Regione-cittadini più facile con l’email certificata

sabato 06 Giugno 2009

Con la direttiva regionale del 20 marzo e il Dpcm del 6 maggio per utenti e Pa regionale c’è la Pec. I documenti trasmessi saranno validi ai fini del procedimento amministrativo

PALERMO – L’e-mail è ormai lo strumento di comunicazione elettronica più utilizzato per lo scambio di comunicazioni, il cui  vantaggio principale è l’immediatezza.
In Sicilia, il governo regionale consapevole del ruolo della tecnologia nella Pubblica Ammnistrazione, ha prodotto, nel Marzo 2009, una direttiva, a cura dell’assessore regionale alla Presidenza, di grande importanza, sui servizi di Posta elettronica certificata.  La direttiva, si lega strettamente alle iniziative finalizzate alla razionalizzazione delle spese della Regione.

È utile ricordare che la Sicilia registra un ammontare di spese per la corrispondenza cartacea piuttosto elevata, nel dettaglio la previsione, quantificata dalla Regione, per il 2009, indica in oltre 2 milioni la cifra necessaria.
La concretizzazione della Direttiva regionale  seguirà un procedimento di attuazione temporalmente cadenzato.  Il sistema verrà avviato, pertanto, in una prima fase con esclusivo valore interno all’Amministrazione Regionale.
In particolare, la Posta Elettronica Certificata (Pec) è un sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l’invio e la consegna di documenti informatici.
"Certificare" l’invio e la ricezione, cioè i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici, significa fornire al mittente, dal proprio gestore di posta, una ricevuta, che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e dell’eventuale allegata documentazione.

Parimenti, quando il messaggio perviene al destinatario, il gestore invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna con precisa indicazione temporale.
Nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, conservata per legge per un periodo di 30 mesi, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse.
Il concetto di posta elettronica certificata non può essere equivocato con lo strumento della firma digitale, che rappresenta una modalità elettronica volta a garantire l’autore della sottoscrizione. Il codice dell’amministrazione digitale , e ancor prima il DPR n.68 del 2005, sanciscono il principio secondo cui nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni le trasmissioni di documenti, attraverso Posta Elettronica Certificata, sono per legge valide ad ogni effetto ai fini del procedimento amministrativo.

Adesso, grazie alla novità introdotta dal D.P.C.M. 6 maggio 2009, con il quale si da attuazione del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, al cittadino che ne farà richiesta la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie), direttamente o tramite l’affidatario del servizio, assegnerà un indirizzo di posta elettronica certificata la cui attivazione sarà senza oneri per il cittadino, così come le comunicazioni che transiteranno per la stessa.
Qualunque cittadino italiano maggiorenne, compresi i cittadini residenti all’estero, potranno   richiedere l’attivazione di un’utenza personale di posta elettronica certificata accedendo al sito dedicato al servizio di posta elettronica certificata per i cittadini

La Posta Elettronica Certificata consentirà l’invio di documenti informatici per via telematica e permetterà ai cittadini di dialogare in maniera più veloce e sicura con le Pubbliche Amministrazioni le quali dovranno dotarsi di un indirizzo email certificato, come previsto dalla Direttiva siciliana, già citata, che avvia un processo di innovazione radicale per la burocrazia regionale, caratterizzata, spesso, da lentezza e complessità. 

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