TRAPANI – La Polizia di Stato di Trapani in collaborazione con i commissariati di Alcamo e Castellammare del Golfo, ha eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, incendio aggravato, violazione di domicilio aggravata e violazione delle prescrizione derivanti dalla sorveglianza speciale.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’organigramma dei vertici di Cosa Nostra trapanese oltre che una serie di condotte delittuose commesse dagli indagati. In particolare si è fatta luce su una spaccatura insorta all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo a seguito degli arresti che, negli scorsi anni, ne avevano decapitato i vertici.
Un gruppo, secondo gli investigatori, aveva intrapreso delle estorsioni ai danni di operatori economici castellammaresi senza il previo consenso di un uomo d’onore di Castellammare che riteneva di dover reggere la compagine mafiosa. Gli attriti, secondo gli inquirenti, sembravano poter sfociare in una vera e propria “faida” tra le due fazioni. All’operazione hanno preso parte anche equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo.
Sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti arrestati e di altri 15 indagati in stato di libertà cui è stato notificata informazione di garanzia.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’organigramma dei vertici di Cosa Nostra trapanese oltre che una serie di condotte delittuose commesse dagli indagati. In particolare si è fatta luce su una spaccatura insorta all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo a seguito degli arresti che, negli scorsi anni, ne avevano decapitato i vertici.
Un gruppo, secondo gli investigatori, aveva intrapreso delle estorsioni ai danni di operatori economici castellammaresi senza il previo consenso di un uomo d’onore di Castellammare che riteneva di dover reggere la compagine mafiosa. Gli attriti, secondo gli inquirenti, sembravano poter sfociare in una vera e propria “faida” tra le due fazioni. All’operazione hanno preso parte anche equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo.
Sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti arrestati e di altri 15 indagati in stato di libertà cui è stato notificata informazione di garanzia.
