Diversi quesiti ci vengono posti su cosa ci sia di diverso rispetto al passato nell’apertura di un’attività commerciale: insomma, se sia vero che basti un click?
“ComUnica si fa in quattro per te”. “Senza code e oltre i normali orari di sportello”. “ComUnica ti semplifica la vita”. Ma è proprio così? Beh! A nostro parere, non del tutto. Vediamo perché.
“ComUnica si fa in quattro per te”. “Senza code e oltre i normali orari di sportello”. “ComUnica ti semplifica la vita”. Ma è proprio così? Beh! A nostro parere, non del tutto. Vediamo perché.
Fino al 31 marzo 2010, per dare inizio a un’attività d’impresa in forma individuale si andava, di norma, dal commercialista il quale compilava un modello elettronico per l’apertura della partita IVA e lo spediva telematicamente all’Agenzia delle entrate; poi compilava un altro modello elettronico e, sempre telematicamente, lo spediva alla Camera di commercio (la quale pensava a trasmettere i dati all’INPS).
Se si voleva iniziare un’attività con dipendenti si andava dal consulente del lavoro il quale provvedeva ad aprire una posizione INAIL e, successivamente all’INPS.
Se si voleva iniziare un’attività con dipendenti si andava dal consulente del lavoro il quale provvedeva ad aprire una posizione INAIL e, successivamente all’INPS.
Cosa è cambiato dal 1° aprile? I professionisti compilano sempre quei quattro moduli ma possono inviarli tutti insieme alla Camera di commercio, la quale poi provvederà a trasmettere a ciascun ente le informazioni di propria competenza. Per capirci (prendo in prestito una similitudine udita in uno dei numerosi convegni su ComUnica), è come se prima si compilavano quattro moduli e si spedivano a quattro indirizzi, adesso si spediscono a uno solo.
Occorre spesso, inoltre, coordinare le competenze di più professionisti: commercialisti, consulenti del lavoro (senza dimenticare i notai quando si tratta di società di capitali).
Occorre spesso, inoltre, coordinare le competenze di più professionisti: commercialisti, consulenti del lavoro (senza dimenticare i notai quando si tratta di società di capitali).
Nella pratica, ciascuno continua a inviare le comunicazioni di propria competenza. Questo comporta, però, un aggravio di spese: poiché dovendo necessariamente, tutte le pratiche inviate con ComUnica, essere allegate a una pratica camerale, questa non è mai gratuita. Nonostante ciò, riterrei positiva l’innovazione ComUnica, fosse solo come primo passo verso l’istituzione di un unico archivio al quale i vari enti potranno attingere le informazioni di loro competenza.
Dott. Giuseppe Grassia
Collegio dei professionisti di Veroconsumo
