Un progetto per l’occupazione delle donne al margine del lavoro - QdS

Un progetto per l’occupazione delle donne al margine del lavoro

Michele Giuliano

Un progetto per l’occupazione delle donne al margine del lavoro

mercoledì 15 Settembre 2010

Contro la disoccupazione femminile un’occasione in Sicilia: un programma per l’incremento delle assunzioni. Promosso dal Comitato nazionale di parità e pari opportunità del Ministero

PALERMO – In un territorio dove il tasso di disoccupazione femminile raggiunge il 16,6 per cento e quello che riguarda le giovani arriva addirittura al 40 per cento (dati Istat) suona come un’occasione da non perdere assolutamente il “Programma-obiettivo per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete”.
Così si chiama il progetto messo in campo dal Comitato nazionale di parità e pari opportunità nel lavoro che promuove l’iniziativa anche per il 2010. L’ennesimo treno per una Sicilia che continua a perdere colpi nel mercato del lavoro e risulta essere distante anni luce dagli Obiettivi prefissati dalla Carta di Lisbona proprio n materia di occupazione da raggiungere entro il 2010.
In questo progetto i soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni. Non possono essere presentati progetti da parte di enti pubblici sia come soggetti proponenti che come soggetti partner di una rete qualora essi non abbiano approvato il piano triennale di azioni positive: tale piano deve essere allegato alla domanda presentata. Il tetto massimo di finanziamento per progetto è di 200 mila euro, anche per permettere al maggior numero possibile di enti di poter usufruire delle agevolazioni.
Si tratta di azioni positive che hanno l’obiettivo di: promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali; modificare l’organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale per favorire la conciliazione e attuando azioni integrate che producano effetti concreti nella riduzione delle discriminazioni di genere; sostenere iniziative per lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo indeterminato in particolare giovani neolaureate e neodiplomate, per azioni finalizzate alla stabilizzazione, disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in mobilità, con particolare attenzione a quelle di età maggiore di quarantacinque anni.
 
Ed ancora agevolare l’inserimento e il reinserimento lavorativo di donne attraverso azioni di formazione, di qualificazione/riqualificazione, orientamento e accompagnamento. Non c’è da tralasciare poi un altro obiettivo di progetto: il consolidamento delle imprese a titolarità e prevalenza femminile nella compagine societaria attraverso studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati anche in settori emergenti come la Green Economy, azioni di supervisione, supporto accompagnamento secondo la tecnica del mentoring, la creazione e la promozione di marchi. I presupposti per il mercato del lavoro siciliano di rilanciarsi ci sono tutti nei confronti delle donne, adesso serve però muoversi materialmente per non perdere l’occasione.
 

 
L’approfondimento. Possono aderire anche i consorzi di imprese
 
PALERMO – C’è anche un altro aspetto importante nel “Programma-obiettivo per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile”: la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato. In questo caso i destinatari delle azioni sono le imprese femminili attive da almeno due anni (con documentazione camerale che lo attesti), preventivamente identificate e indicate nel progetto. Si andrà anche nella direzione di promuovere la qualità della vita personale e professionale, anche per le lavoratrici migranti, a partire dalla rimozione dei pregiudizi culturali, attraverso la rimozione degli stereotipi, concordate e attuate da almeno tre tra i seguenti differenti soggetti. Destinatari delle azioni in questo specifico caso sono persone che risiedono nell’ambito del territorio di riferimento dell’ente pubblico. I termini di presentazione della domanda vanno dall’1 ottobre al 30 novembre. L’invio del progetto può avvenire anche in formato digitale utilizzando la Posta elettronica certificata (PEC). Ai progetti inviati in formato cartaceo deve essere allegato un CD-rom con il documento in formato digitale.

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