Il presidente regionale dell’Ordine dei geologi lamenta la mancanza di obbligo in campo urbanistico. Gian Vito Graziano: “Sono nelle periferie le costruzioni più adeguate”
Palermo – È il presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia Gian Vito Graziano, a commentare quanto accaduto in Abruzzo e a sottolinearne gli aspetti non rilevati dai media: “Il dibattito mediatico post-terremoto è stato spesso fuorviante – ha detto Graziano- perche si è incentrato soprattutto sul calcestruzzo, dando poco spazio all’effetto di sito, determinante nella causa dei danni in Abruzzo. Infatti, è proprio l’amplificazione delle onde sismiche in determinate condizioni geologiche (studiate dalla microzonazione sismica, ndr), quali coperture incoerenti, alluvioni e detriti, che provoca i danni maggiori. Di sicuro – ha continuato il presidente – occorre analizzare anche il problema dei materiali da costruzione, applicando rigorosamente la legge come da nuove norme tecniche. Nella marcatura CE dei materiali, un ruolo determinante dovrà essere svolto dai geologi, già da tempo impegnati nel settore. Nella fattispecie, in quanto Ordine regionale, abbiamo di recente patrocinato un corso d’aggiornamento svolto a Catania e partecipato da centinaia di geologi provenienti anche da oltre lo Stretto”.
Ma quanti sono gli edifici a norma nell’Isola?
“Gli edifici antisismici sono stati costruiti a partire dal 1974, dal momento in cui è stata emanata la prima legge antisismica figlia del terremoto del Belice (1968). Per tale motivo, nei centri storici la maggior parte degli edifici è in muratura portante, solo talvolta adeguati sismicamente, mentre nelle periferie la stragrande maggioranza è in cemento armato, dunque costruzioni sismicamente adeguate”.
A che punto siamo in Sicilia con la microzonazione sismica?
“La microzonazione sismica in Sicilia, come nel resto d’Italia, è molto indietro, nel senso che la pianificazione geologica propedeutica alle scelte urbanistiche fa riferimento ad una circolare Arta – assessorato regionale territorio e ambiente – del gennaio 1995. Tale circolare prevedeva poco in chiave sismica. I locali studi di microzonazione sismica sono stati compiuti da qualche anno, ma non c’è in campo urbanistico un vero e proprio obbligo. Qualcosa è previsto nelle nuove norme tecniche, ma ancora non sono state applicate se non per gli edifici strategici quali ospedali, caserme, scuole, eccetera”.
Quale allora a soluzione?
“L’Ordine regionale dei geologi di Sicilia ha intrapreso con l’Arta la strada del dialogo costruttivo, proponendo di mettere mano alla circolare del 1995 con un adeguamento soprattutto in chiave antisismica. Infatti, d’accordo con loro, abbiamo costituito, molto prima del sisma d’Abruzzo, una commissione interna che sta procedendo a rivisitare la Circolare applicativa da sottoporre all’Arta”.
Il presidente dei geologi di Sicilia, conclude evidenziando una preoccupazione inerente al livello basso di attenzione verso la geologia (purtroppo a discapito della sicurezza dei cittadini) che si riscontra dall’Ordinanza della Protezione civile alle norme del 1995 a quelle del 1998.