Burocrazia, freno alla portualità turistica - QdS

Burocrazia, freno alla portualità turistica

Melania Tanteri

Burocrazia, freno alla portualità turistica

martedì 21 Settembre 2010

A Catania l’assemblea generale dell’Associazione italiana porti turistici (Assomarinas), momento di confronto sui temi dello sviluppo. Un bando pubblico della Regione destina 51 milioni per l’attuazione del Piano strategico del comparto

CATANIA – Un momento di confronto importante sui grandi temi dello sviluppo della portualità turistica italiana e un’occasione di verifica del processo di attuazione del Piano della Portualità turistica siciliana, sviluppato dall’assessorato regionale al Turismo. Il tutto, mentre si assiste ad una proliferazione di nuove strutture di iniziativa privata dedicate all’ormeggio che, dalla Liguria al Friuli passando per la Sicilia, stanno colmando lo storico divario infrastrutturale tra il nostro Paese e gli altri Stati europei.
Si è svolta a Catania l’assemblea generale dell’Associazione italiana porti turistici (Assomarinas) associata a Ucina e Federturismo, su “100 porti turistici a confronto – Il ruolo dell’impresa privata di servizi al diporto nautico tra direttive europee e federalismo demaniale”, cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, il presidente del Distretto Produttivo Nautica da Diporto Sicilia, Antonio Di Monte, il direttore della fiera “Nauta” di Catania, Alessandro Lanzafame e il professore Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto della Navigazione dell’Università di Bologna.
Un’occasione per fare il punto sul settore in crisi e programmare azioni volte al rilancio del comparto in chiave di Federalismo demaniale, durante la quale sono state presentate, in anteprima nazionale, l’indagine conoscitiva sull’andamento del mercato dei servizi nautici e le previsioni degli operatori per la prossima stagione nautica.
“È necessario spingere affinchè la portualità turistica diventi una vera risorsa economica – ha spiegato Bonaccorsi di Reburdone. E’ un segmento che in Sicilia ha ancora potenzialità inesplorate e che invece può avere un ruolo strategico in tutta la filiera industriale del turismo. Mi riferisco alla politica fiscale, alla semplificazione degli iter concessori, ma anche agli interventi infrastrutturali costieri. Temi questi che richiedono una forte strategia comune tra i diversi interlocutori istituzionali ed economici”.
Bonaccorsi di Reburdone ha poi ricordato come sia una buona opportunità da cogliere quella messa in campo dalla Regione siciliana con bando pubblico che destina oltre 51 milioni di euro all’attuazione del Piano strategico della portualità “ma – ha aggiunto- sempre a condizione che la burocrazia riesca ad operare in modo veloce ed efficace per facilitare le imprese e gli investimenti”.
Il settore è, infatti, in evidente crescita ma richiede chiarezza e certezza normativa e provvedimenti fiscali adeguati sia per le imprese portuali turistiche che per gli stessi diportisti. “Per la portualità turistica italiana il barometro tende alla “bassa pressione” – ha spiegato Roberto Perrocchio, nel presentare l’indagine conoscitiva realizzata da Assomarinas su scala nazionale presso i propri associati (86 porti turistici posizionati lungo la costa italiana) dalla quale si evincono  indici di decremento sia per quanto riguarda i transiti, sia per i servizi accessori che nell’erogazione di carburante. Tale decremento, complessivamente, si attesta su valori che vanno dal 10 al 30%.
 


L’approfondimento. Un comparto importante anche per la città di Catania
 
Un settore, quello diportistico, in cui la Sicilia rappresenta una nuova e interessante frontiera per lo sviluppo del turismo nautico.
Un comparto importante anche per la città di Catania, come sottolineato dal sindaco Raffaele Stancanelli e dal Segretario Generale dell’Autorità portula etnea, Massimo Sapienza, che ha fatto il punto della situazione dell’intera provincia, sottolineando come, nel territorio etneo, la domanda sia superiore all’offerta e si abbia, quindi, la necessità, di potenziare quest’ultima, a cominciare dalla realizzazione del porto turistico di Catania. “Bisogna continuare ad investire sulle infrastrutture turistiche e puntare soprattutto sul miglioramento della qualità dei servizi – ha poi dichiarato il presidente dell’Unione Province Italiane e presidente della Provincia Regionale di Catania Giuseppe Catiglione – sfruttando la nuova fase del federalismo demaniale che certamente favorirà e svilupperà questo importante settore dell’economia”.
Aspetto condiviso da Matteo Bragantini, componente la Commissione Finanze della Camera, che ha tra l’altro ricordato come la Commissione stia attentamente valutando quei provvedimenti che interessano, soprattutto dal punto di vista dei controlli fiscali e della normativa,il mondo della nautica dagli imprenditori del comparto fino ai diportisti.

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