Agricoltura multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze del territorio - QdS

Agricoltura multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze del territorio

Monica Interisano

Agricoltura multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze del territorio

giovedì 30 Settembre 2010

Tavola rotonda su “La Politica Agricola Comune (PAC) e la gestione dei disastri ambientali. Il ruolo dell’agricoltura”. La manifestazione è stata promossa dal Centro di ricerca EuroSapienza e l’Università di Messina

Messina – In occasione del primo anniversario della frana che il 1° ottobre 2009 ha colpito il territorio di Messina, si è svolta oggi  nell’Aula magna dell’Università una tavola rotonda su “La Politica Agricola Comune (PAC) e la gestione dei disastri ambientali. Il ruolo dell’agricoltura”.
Si tratta di una conferenza informativa e di sensibilizzazione a sostegno della PAC che ha visto impegnati i relatori  sul tema delle politiche agricole e della difesa del suolo. L’obiettivo della manifestazione, promossa dal Centro di ricerca EuroSapienza, in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina, è quello di far conoscere gli strumenti della PAC, che favoriscono lo sviluppo di un’agricoltura multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze, non solo economiche e produttive, ma anche di tutela ambientale, specie per il nostro territorio che lo scorso anno è stato gravemente colpito da eventi calamitosi. Il progetto gode di un finanziamento pari a sessantamila euro ed è realizzato con il contributo della Commissione UE (52% Centro di ricerca EuroSapienza, 48% Commissione Europea DG Agricoltura e Sviluppo Rurale), in  applicazione del Regolamento 814/2000 sulle misure d’informazione riguardanti la PAC. Il convegno è stato presentato da Maurizio Lanfranchi, docente alla facoltà di Economia del nostro Ateneo, subito dopo è intervenuto Giuseppe Burgio del centro Europeo Euro Sapienza che ha sottolineato come in Sicilia particolarmente non ci sia ancora una coscienza relativa all’importanza dell’agricoltura nella prevenzione dei disastri.
Ha poi preso la parola Santi Trovato, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina che dopo aver  rinnovato la disponibilità a fornire la consulenza tecnica necessaria, ha sottolineato come  l’abbandono della cura dei terreni  insieme ad un’altra serie di fattori abbiano avuto grande parte nel determinare disastri come quello di Giampilieri. “Nessuno degli interventi che si stanno effettuando – ha detto Simone Vieri, coordinatore scientifico dell’Università La Sapienza di Roma – sta puntando in maniera determinante sul ruolo che potrebbe avere l’agricoltura come progetto a medio e lungo termine per prevenire ulteriori tragedie”.
Biagio Bonfiglio, Consigliere Provinciale e rappresentante del comitato Civico Giampilieri, ha poi illustrato la situazione relativa alle calamità che nei secoli hanno colpito il territorio messinese, evidenziando che negli ultimi 25 anni si sono susseguiti ben 8 eventi disastrosi a fronte di una media di gran lunga inferiore negli scorsi secoli. L’abbandono delle attività agricole infatti ha fatto sì che tali episodi diventassero più frequenti.
Il territorio messinese è stato fortemente colpito  da “colate detritiche rapide” che possono essere contenute puntando sull’agricoltura che invece ha un ruolo marginale rispetto alle frane o alle alluvioni. I risultati del progetto saranno presentati il 19 gennaio 2011 alla facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma.

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