“Devo dire che ho trovato una realtà leggermente addormentata, che in questo ultimo anno ho cercato di risvegliare coinvolgendo sotto tutti i punti di vista i nostri collaboratori. Abbiamo circa 630 dipendenti ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 60 per coprire l’organico. L’Amap è comunque un’azienda tutto sommato sana, che ha sofferto e che soffre ancora oggi di una crisi di liquidità. Mi sono insediato come presidente il 16 agosto del 2009 e al mio arrivo l’azienda non riusciva neanche a pagare le tasse. Il mio primo obiettivo è stato quello di recuperare parte di questa liquidità sollecitando il pagamento da parte degli utenti privati morosi e intensificando le verifiche dei contatori a consumo anomalo. Attraverso il “Progetto obiettivo” abbiamo cercato di coinvolgere sia i sindacati che i nostri dipendenti per documentare queste anomalie attraverso delle foto. E’ stata coinvolta anche l’Autorità giudiziaria e sono partite numerose denunce. Sono in debito anche l’Eas (Ente acquedotti siciliani) e l’Istituto autonomo case popolari per diversi milioni di euro. L’acqua non è gratuita, dobbiamo far fronte ad una serie di costi per la sua depurazione e per la sua distribuzione”.
“Serviamo circa 120 mila utenti. Per quanto riguarda la morosità, dobbiamo fare una distinzione: per la morosità nel breve termine, ovvero entro i 60 giorni dalla scadenza della fattura, le percentuali si aggirano intorno al 35-40%, mentre per quanto riguarda la morosità fisiologica, entro un anno dalla scadenza della bolletta, la percentuale si riduce al 15-20%. In questi ultimi anni non si è fatto quasi nulla per perseguire gli utenti che non pagavano le bollette, forse per disinteresse. Per riequilibrare le nostre finanze, dietro approvazione del Consiglio comunale, vorremmo aprire entro gennaio dell’anno prossimo un mutuo di 8 milioni di euro con un duplice scopo. Innanzitutto vogliamo evitare la scopertura di cassa riducendo ulteriormente il debito bancario e finanziare una serie di interventi di manutenzione straordinaria di cui l’azienda ha assolutamente bisogno. Vorremmo inoltre sistemare la tubazione che trasporta l’acqua dalla sorgente dello Scillato, che eroga circa 760 litri di acqua al secondo con un costo di depurazione pari a zero, portandola da monte dell’autostrada a valle dove si riduce il rischio di frane. Per questo intervento servono circa 5 milioni di euro”.
“Dal punto di vista economico l’Azienda risulta sana. Il bilancio del 2009 si è chiuso in maniera positiva con un attivo di 2,5 milioni di euro, tasse incluse. Anche il bilancio del 2010 si chiuderà in modo positivo”.
“Assolutamente vero e le dirò di più. La nostra acqua è tra le più buone d’Italia e a tal proposito vorrei avviare una campagna di sensibilizzazione partendo dalle scuole. L’acqua del rubinetto non solo rispetta l’ambiente riducendo gli scarti di plastica delle bottiglie, ma è anche più conveniente in termini di costo se confrontiamo i prezzi”.
“Non lo possono fare direttamente. L’azienda può però fare un esame dell’acqua su richiesta e offrire assistenza per purificarla e per disinfestare le vasche, con un costo minimo che serve esclusivamente a coprire le nostre spese".
“Assolutamente no. A tal proposito sto cercando di intervenire su due piani. Parte del mutuo di cui parlavo prima, servirà anche per implementare i servizi telematici e per definire una mappatura completa delle utenze. Nonostante il corrente si gestisca bene, i dati in nostro possesso, soprattutto per quanto riguarda gli utenti morosi, non sono catalogati in modo efficiente e gli ultimi censimenti risalgono anche ad 80 anni fa. Per cui non è semplice perseguire gli utenti che non pagano. Bisogna inoltre tenere in considerazione il fatto che molti utenti che usufruiscono dei nostri servizi, non sono i reali intestatari del contratto. Dobbiamo cercare di semplificare le azioni di recupero creando una mappatura dell’utenza attraverso le nuove procedure informatiche. Abbiamo già fatto un esperimento in una zona della città, posizionando le utenze residenti. Per un monitoraggio completo servono tuttavia una serie di figure professionali specializzate”.
“Gli investimenti fatti 20 anni fa, hanno consentito una riequilibratura dei servizi in tutte le zone di Palermo. I turni di erogazione non esistono quasi più e l’acqua è sempre diretta. Tuttavia alcune zone, come ad esempio quella di Sferracavallo, hanno ancora qualche problema ma è poca cosa rispetto a prima. Contiamo di risolvere il problema a breve, sfruttando un serbatoio inutilizzato”.