L’assessore Armao ha anche precisato che il taglio non avverrà per le spese obbligatorie e che neanche il blocco della spesa di venti giorni le toccherà. Si tratta di una discriminazione intollerabile. Perchè quando in una famiglia o in una pubblica amministrazione si chiedono sacrifici per una situazione contingente, i sacrifici devono essere chiesti a tutti. è iniquo, e il Presidente di tutti i siciliani non deve permetterlo, che si soffochino i dipendenti di tutti i fornitori di Regioni e Comuni e si continuino a pagare tranquillamente gli stipendi dei dipendenti pubblici, nonché le ricche indennità dei parlamentari (26 mila € mensili) oltre che gli abnormi stipendi di 7-8 mila € al mese dei dipendenti dell’Ars.
Vi è un’altra questione abnorme: quella del Famp (Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni). Si tratta di un fondo, udite udite, per straordinari e premi di produzione da attribuire ai 15.600 dipendenti regionali, fra i 1.500 e i 3.000 € annui. Tali premi e straordinari vengono corrisposti anche ai lavoratori a tempo determinato in una forbice tra i mille e i duemila euro.
Ma come? è noto che i dipendenti regionali e comunali sono improduttivi e in grande sovrabbondanza rispetto alle esigenze degli enti e, tuttavia, si corrispondono a essi straordinari e premi di produttività? Un privilegio inaudito che i vertici regionali usano con un metro completamente diverso fra i propri dipendenti e quello dei terzi.
Fa ridere pensare che migliaia di inutili dipendenti regionali e comunali lavorino di più dell’orario normale per prendere straordinari, o addirittura che siano premiati per il loro far niente. Fa ridere l’Europa, non noi provinciali.
Tutte queste magagne saranno riprese a tempo quando arriverà il momento delle elezioni perchè i siciliani capiscano che il disastro in cui ci troviamo dipende da responsabilità precise di uomini politici, che hanno governato la nostra Isola nel loro interesse e non in quello dei siciliani.
Essi hanno approfittato dello stato di bisogno in cui hanno scientificamente mantenuto l’economia siciliana, scambiando il consenso (voto) con la dazione di un favore.
È ora di smetterla con questi comportamenti asociali ed occuparsi del bene pubblico. Per far ciò è indispensabile che la Regione esca dalle nebbie e rediga il Piano aziendale dal quale, secondo la nostra esperienza, scaturirà che è sufficiente un organico massimo di 10 mila dipendenti e 500 dirigenti, da scegliere tra i migliori. Tutti gli altri, in cassa integrazione.
Torniamo al 30 per cento di tagli proposti da Armao, sulla spesa corrente ovviamente. Ma nella spesa corrente sono compresi premi e straordinari dei dipendenti (che vanno eliminati), dipendenti a tempo determinato da fare cessare immediatamente come prevede la legislazione vigente, le assunzioni dei 5 mila inutili dipendenti da stoppare e tutte le altre indicazioni che abbiamo più volte dato, quantificando, prima facie, in 3,5 miliardi i risparmi. Altro che soli 770 milioni!
Alla politica di rigore si deve affiancare quella di sviluppo. Immediatamente. è indispensabile che i 4 centri di spesa del Po 07-13 (Programmazione, Formazione, Agricoltura e Pesca) spendano immediatamente i circa 9 mld a disposizione (la metà dei 18 mld dell’intero piano). Se non lo fanno i direttori generali devono essere mandati a casa. A ognuno il suo (scriveva Leonardo Sciascia).