In posizione secondaria vi sono gli investimenti cui vengono destinati la miseria di 150 milioni di euro e poi un non ben precisato ricorso alla Bei (Banca europea degli investimenti) per chiedere i finanziamenti su altri progetti, ma non c’è nessun riferimento ai fondi Jeremie e Jessica che hanno assorbito all’incirca 200 milioni restituiti dalla Regione nel 2009 perchè non spesi. Sono previsti tempi lunghissimi per eliminare enti e società inutili, mentre nessuna sanzione è prevista a carico dei responsabili burocratici della Regione quando non eseguono in tempi europei le loro incombenze.
L’accorpamento di Crias ed Ircac, da noi auspiscato da molti anni, è un obiettivo importante ma carente di una gamba: quella dell’Irfis.
Apprendiamo con piacere che è stata accolta la nostra indicazione di abrogare l’Aran Sicilia, le cui competenze sono attribuite all’Aran nazionale. Non è però disciplinata la differenza di stipendi e indennità dei dipendenti che esiste tra i contratti nazionali di statali e regionali e quelli ben più privilegiati dei regionali siciliani. Non solo, ma non è previsto nemmeno se avverrà il livellamento dell’assegno di quiescenza per i pensionati che, come è noto, è ben più sostanzioso per i dipendenti regionali, sia per quanto riguarda il periodo di lavoro sia per quanto riguarda gli importi.
Vi è un concetto nuovo che va sottolineato e cioè la metodica propria del budget. Ma il concetto è monco perchè chi ha competenze professionali di organizzazione e di gestione aziendale sa che il budget è una parte del Piano aziendale. Se non c’è questo, non c’è budget. E di Piano aziendale la finanziaria 2011 non fa alcuna menzione. Risultano quindi scollegate entrate e uscite, perchè non sono inserite in un quadro organico di riferimento che le colleghi funzionalmente, in modo che dalla visione complessiva del bilancio risultino chiari gli obiettivi ed i mezzi per raggiungerli.
Se la Regione intende diventare l’ammortizzatore sociale di tutti i precari, assuma i 28 mila forestali, i 10 mila formatori, i 6 mila asu, i 7 mila Lsu, i 1.800 degli Sportelli multifunzionali, i 57 dei Consorzi di bonifica e contribuisca all’assunzione dei 22.500 precari dei Comuni che, senza la finanza regionale non sono in grado di procedere alla bisogna. Questo comportamento sarebbe l’appendice di una poltica dissennata che è cominciata con la famigerata delibera di giunta n. 271 del 29 luglio 2010 con la quale è stato autorizzato il dipartimento del Personale ad assumere ex novo 5 mila inutili dipendenti che si trasformeranno in altrettanti soggetti utili alle prossime campagne elettorali.
Stonano in questa finanziaria altri due elementi. Il primo riguarda il silenzio tombale sulla trasformazione delle Province in Consorzi di Comuni (art. 15 dello Statuto) con relativa abrogazione della legge n. 9/86, e, quindi, del mancato relativo risparmio di 500 milioni. Il secondo riguarda il taglio deciso della legge n. 44/65 che prevede compensi ed emolumenti per deputati e dipendenti dell’Ars uguali a quelli del Senato. Se così avvenisse e si equiparasse l’Assemblea regionale al Consiglio regionale della Lombardia vi sarebbe un risparmio secco di 97 milioni ci di cui non c’è ombra nella finanziaria. Neanche cenno c’è al risparmio di 400 milioni portando il consumo dei farmaci al livello della media nazionale. Siamo delusi da questa politica economica disposta dal Governo, soprattutto perchè abbiamo sostenuto Lombardo sin dalla sua elezione e abbiamo dato credito anche al suo Governo numero quattro. Però i fatti sono fatti, basta guardarli senza distorsioni.