Da gennaio a settembre 2010 sono stati esitati 625 provvedimenti che hanno fruttato 1,5 milioni. Sono circa 19 mila le pratiche ancora da smaltire: un tesoro a portata di mano
CATANIA – Sono 625 i provvedimenti per sanatoria esitati dal Comune di Catania – ai sensi delle leggi sulla sanatoria, ultima in ordine di adozione la legge regionale 1/2008 Legge finanziaria siciliana – fino al fino al 30 settembre 2010. Ciò era, però, già prevedibile e già affermato dall’assessore all’Urbanistica, Luigi Arcidiacono nell’articolo pubblicato dal QdS lo scorso 14 novembre 2009, commentando i dati relativi alle sanatorie per l’anno passato, quando le pratiche complessive ancora da smaltire erano ben 20 mila.
L’incasso relativo a questi 625 provvedimenti è di un milione e 500 mila euro circa (una media di 2.400 euro a pratica), totale che implica sia le pratiche de termine che quelle iscritte a ruolo relative al periodo compreso tra il mese di ottobre 2009 e il mese di marzo 2010. Gli accertamenti che si svolgono trimestralmente, contano un incasso di circa un milione di euro nei primi due trimestri, quindi da gennaio 2010 a giugno 2010, mentre nel trimestre luglio-settembre ne conta circa 480 mila euro.
“L’obiettivo di quest’anno è di 2 milioni di euro e considerando che mancano ancora tre mesi al completamento dell’anno, credo proprio che riusciremo a raggiungerlo” spiega l’architetto Gabriella Sardella, direttore responsabile della direzione Urbanistica e controllo del territorio del Comune di Catania.
Pratiche de termine e pratiche a ruolo, dicevamo. Le prime sono quelle che hanno seguito in ogni suo aspetto l’iter previsto dalla legge, per cui sono stati rispettati i termini sia da parte dell’amministrazione che da parte del cittadino che deve saldare una situazione si debito sanatorio, appunto; le seconde, invece, sono quelle che hanno sì concluso l’iter per ciò che riguarda gli uffici preposti del Comune, quindi possono essere iscritte a bilancio, ma non sono state ancora pagate dai contribuenti entro i 30 giorni previsti.
“La crisi di cui tanto si parla – spiega ancora l’architetto Sardella – non è una cosa astratta, la gente ha davvero difficoltà e cerca quindi di dare priorità a ciò che gli è veramente indispensabile. Basti pensare che le richieste di concessione edilizia sono diminuite di molto, almeno un 30% in meno”.
Va poi considerato l’annoso e sembra irrisolvibile problema del comune di Catania: mancano uomini e mezzi. “Il personale a disposizione quest’anno – ha dichiarato il dirigente del settore Urbanistico – è ancora meno rispetto a quello dell’anno scorso il fatto è che coloro che sono andati in pensione non sono stati sostituiti”.
La situazione informatica, poi non è ancora ottimale. C’è di certo qualche computer in più a disposizione e ciò facilita di molto la procedura sia per i dipendenti comunali che per i cittadini che ricevono il servizio, ma non si parla ancora di informatizzare il servizio., rendendolo all’avanguardia.
Oltre al lavoro relativo all’anno in corso, negli uffici dell’urbanistica, stanno procedendo a una analisi ricognitiva degli anni precedenti, cioè, come ha dichiarato l’architetto Sardella: “Si sta procedendo a un accertamento dei crediti degli anni pregressi”.
Insomma, c’è un vero e proprio tesoro chiuso nei cassetti della Direzione Urbanistica del Comune. Basti pensare che restano ancora circa 19 mila pratiche di sanatoria edilizia da esitare (le 20 rimaste al novembre del 2009 meno le quasi mille esaminate negli ultimi mesi), che ognuna di queste, come abbiamo visto, frutta all’ente circa 2.400 euro e moltiplicare il tutto per arrivare alla mostruosa cifra di 45.600 mila euro. Altro che dissesto finanziario.