Seminario di reumatologia integrata, “Il Dolore in reumatologia aspetti clinici e terapeutici”. Il reumatologo utilizza l’anamnesi del dolore per formulare una diagnosi
CATANIA – Nei giorni scorsi si è svolto a Catania all’Hotel Nettuno il V Seminario di Reumatologia Integrata, Il Dolore in reumatologia aspetti clinici e terapeutici. La dott.ssa Elisabetta Battaglia responsabile del corso e responsabile UOS di Reumatologia Arnas Garibaldi – Catania, illustra il convegno: “Il dolore è grande protagonista di questo V Seminario di Reumatologia Integrata e rappresenta il primo sintomo che ci informa che qualcosa nel nostro organismo non funziona: è quasi un miracolo provvidenziale che ci costringe a prendere coscienza del nostro stato di salute. è dal dolore come evento fisico, ma anche come esperienza umana, che prende inizio il percorso scientifico di quest’anno con l’augurio che le diverse esperienze dei Relatori siano per tutti noi motivo di riflessione professionale ed umana”. “Quando il dolore non è solo un sintomo: il ruolo della psichiatria” è stato spiegato dal prof. E. Aguglia, ordinario di psichiatria Università di Catania.
“Il dolore è una sensazione fisica che parte da una componente affettiva, il soffrire”. Sull’esperienza umana del dolore trattata dal prof. Giovanni Minisola – OAS “San Camillo” Roma, spiega che il dolore rappresenta un’emergenza sanitaria di dimensioni sempre crescenti e meritevole di sempre maggiore attenzione da parte delle autorità sanitarie e della comunità medica. Si tratta di un fenomeno che, a prescindere dagli aspetti clinici, pur sempre dominanti, ha implicazioni non meno rilevanti sul piano socio-economico. L’impiego dei farmaci in grado di combattere il dolore trova nella reumatologia un campo applicativo privilegiato. Il dolore reumatico è il risultato della stimolazione multifattoriale dei nocicettori, della trasmissione degli impulsi conseguenti, del loro arrivo nel sistema nervoso centrale e della loro elaborazione a tale livello; sono queste le basi su cui fondano il vissuto personale dell’esperienza dolorosa e l’adozione di misure comportamentali di tipo protettivo e in grado di attenuare la sensazione spiacevole. Il dott. P. Pinelli Resp. Sez. reumatologia Asl Palermo, indica quali sono i compiti e competenze del Reumatologo. Curare la malattia e non il dolore? Quasi tutti i pazienti che consultano un reumatologo riferiscono dolore; il reumatologo utilizza l’anamnesi del dolore per formulare una diagnosi alla quale segue la prescrizione di una terapia specifica; la gestione del dolore potrebbe essere posta al secondo posto rispetto alla terapia della patologia sottostante che ha provocato il dolore. La percezione del dolore nelle malattie reumatiche a parità di disabilità, i pazienti con fibromialgia avvertono più dolore rispetto ai pazienti con A.R. Gli antidepressivi e gli anticonvulsivanti sono utilizzati principalmente per il trattamento del dolore neuropatico. Si tratta di farmaci poco “familiari” al reumatologo, sono utilizzati principalmente nel trattamento del dolore lombare cronico e nella fibromialgia. La gestione del dolore non può essere effettuata con la semplice prescrizione di una “pillola”.
Il Reumatologo dovrà acquisire le adeguate conoscenze per la corretta gestione del dolore cronico Finalità del trattamento dovrebbe essere ripristinare il benessere psico-fisico e non solo “analgesia”. Ostacoli alla gestione del dolore reumatico: da parte dello specialista si ha notevole carico di lavoro, gestione dell’attività di malattia, paziente pluritrattato, reumatologo non adeguatamente “formato”. Sono intervenuti i rappresentanti di Aira Salvo Filetti e Adipso Franco Arena i quali hanno evidenziato i disagi dei malati reumatici e psoriaci.
Focus. L’attività fisica importante per la motilità
CATANIA – L’importanza dello stile di vita nelle malattie reumatiche esposte da Giuseppe Molino sottolineano che: “Le malattie reumatiche rappresentano la prima causa di dolore e di disabilità e la metà delle malattie croniche che colpiscono la popolazione di età superiore a 65 aa. Secondo l’OMS il 90% dei decessi ed il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono causati da patologie che hanno tra loro come minimo comune denominatore non solo i disturbi cardiovascolari, il diabete ed i tumori, ma anche le patologie muscolo scheletriche e i cattivi stili di vita.
La dottoressa Sgarlata dir. Medicina Fisica e riabilitazione P.O. Asp Biancavilla spiega che “Il ruolo dell’attività fisica e le indicazioni terapeutiche più moderne, prescrivono la necessità di svolgere attività fisiche finalizzate a migliorare la motilità articolare, la forza muscolare e, di conseguenza, lo stato di salute globale del paziente. Nell’Artrite Reumatoide il trattamento deve essere adattato alle caratteristiche dei vari distretti articolari colpiti dal processo di malattia. Attività aerobiche come camminare, nuotare o andare in bicicletta diminuiscono l’incidenza di stati depressivi, aumentando il senso di benessere oltre ad essere potenzialmente utili per prevenire e contribuire a trattare l’obesità e la sindrome metabolica, spesso presenti nei pazienti.