L’ultima notizia è del 20 ottobre, quando, poche ore dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse, la Rothschild annunciava di avere ricevuto ventuno proposte per acquisire Tirrenia e cinque per la Siremar, la compagnia che collega la Sicilia alle Isole minori. Poi niente.
L’invio della lettera di invito da parte della Procedura è previsto entro la prima decade di novembre nel rispetto dei termini concordati a livello comunitario".
Ad avanzare l’ipotesi, nei giorni scorsi, è stato Nicola D’Abundo, presidente dell’associazione cabotaggio armatori partenopei.
“Tra le manifestazioni d’interesse d’acquisto e la formalizzazione dell’offerta ce ne passa. Si tratta di tattica. Tra i nomi che ho letto, molti per lo più sono curiosi di leggere le carte della Tirrenia e rendersi conto della situazione. Anche l’altra volta c’erano più o meno 20-30 richieste (in realtà furono 16, ndr)”, ha dichiarato D’Abundo all’agenzia Il Velino.
Insomma, una cosa è la manifestazione d’interesse; un’altra è il bando vero e proprio.
Allora sì che chi presenterà l’offerta s’impegnerà ufficialmente per rilevare la grande compagnia di navigazione, compresi dipendenti, navi e parte della montagna di debiti.
Tra i volti noti che hanno presentato la documentazione ci sono anche l’armatore Alexis Tomaso con la Costantino Tomasos, ex componente della Mediterranea holding (la partecipata della Regione siciliana ha confermato l’interesse anche in questa fase, dopo l’annullamento della prima pre-gara), mentre ci provano per la prima volta l’armatore sorrentino Gianluigi Aponte, patron di Msc, che per partecipare alla gara è da poco entrato con Marinvest nel 50% Gnv e che partecipa attraverso Snav e l’imprenditore italo-americano Antony Cerone, la Moby di Vincenzo Onorato, Corsica Ferries, il gruppo Franza e il fondo britannico Cinven Limited.