“Pears bloccato”, le imprese protestano - QdS

“Pears bloccato”, le imprese protestano

Rosario Battiato

“Pears bloccato”, le imprese protestano

venerdì 12 Novembre 2010

Un gruppo di operatori del settore ha pacificamente invaso gli uffici del dirigente generale del dipartimento Energia, Tolomeo. Le richieste urgenti: emissione delle autorizzazioni e riattivazione delle conferenze di servizi

PALERMO – Prima le stoccate di Confindustria Sicilia, adesso le manifestazioni pacifiche degli imprenditori negli uffici del dipartimento dell’Energia della Regione. Due azioni che di fatto basterebbero a fotografare lo stato di attuazione del Piano energetico della Regione siciliana, che dopo un’approvazione di grande effetto mediatico – il celebre studioso Jeremy Rifkin era stato preso a simbolo della rivoluzione energetica isolana – non ha in effetti trovato immediata corrispondenza sul campo.
Nello scorso settembre Rifkin ha praticamente sconfessato il Piano accusando la Regione, tramite il suo rappresentante in Europa, di aver strumentalizzato la sua fama di studioso per fare risonanza mediatica e ha invitato Lombardo a dare il via ad un programma intensivo per le rinnovabili. Anche i tecnici credono poco in un piano che per certi aspetti appare già vecchio in quelli che dovrebbero essere i settori chiave dello sviluppo isolano, tra cui la questione dei biocarburanti, come denunciato nelle inchieste di questo giornale.
Anche Ivan Lo Bello non è mai stato tenero sul punto, accusando i vertici regionali di poter godere di grandi risorse naturali ma di tenere ferma al palo la terza rivoluzione industriale per la lentezza nell’approvazione delle richieste di nuovi impianti.
Proprio nei giorni scorsi una pacifica manifestazione di imprenditori isolani, costituiti sotto un comitato spontaneo operante nell’ambito delle energie rinnovabili, ha invaso gli uffici di Pietro Tolomeo, direttore generale del dipartimento Energia dell’assessorato regionale dell’Energia. Sul tavolo delle rivendicazioni degli operatori del settore lo stato “di immobilismo – si legge in un comunicato del gruppo – degli assessorati regionali dell’Energia e del Territorio e Ambiente e lamenta le gravi difficoltà che devono affrontare i lavoratori del comparto per colpa delle inefficienze e delle inadempienze della pubblica amministrazione regionale”.
Il rischio è di vedere tranciata sul nascere una fiorente industria delle rinnovabili che in Sicilia avrebbe stimoli naturali a sufficienza, con ricadute non indifferenti sulle somme investite nonché sui posti lavoro. Tra le richieste degli imprenditori l’emissione dei decreti di autorizzazione per impianti “il cui iter autorizzativo si è già pienamente concluso e la riattivazione della convocazione delle Conferenze dei servizi relative ai progetti in itinere che da mesi sono bloccati presso l’assessorato dell’Energia”.
Il comitato fa riferimento al Decreto Legislativo 387/2003 che sancisce il termine dei 180 giorni entro cui il procedimento autorizzativo dovrebbe trovare conclusione da parte degli organi competenti che fanno capo all’assessorato regionale all’energia. In realtà i tempi medi di attesa – denunciano gli imprenditori – arrivano fino a due o tre anni tra la convocazione delle conferenze di servizi e poi altri mesi per l’emissione formale dei decreti autorizzativi.
L’occasione della pacifica invasione degli uffici della Regione è servita anche per sottolineare una   “una nuova ‘regolà per cui ogni atto di autorizzazione firmato dai direttori generali degli assessorati dovrà essere preventivamente esaminato dalla Giunta di Governo per ottenerne il visto”. La prossima tappa sarà il 22 novembre presso i due assessorati sotto il mirino, ma non si esclude neanche il coinvolgimento della Procura della Repubblica.
Atteso alla prova dei fatti, Tolomeo ha assicurato che da lunedì riprenderà l’esame delle pratiche inevase.

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