Il patrocinio gratuito costa 23 milioni - QdS

Il patrocinio gratuito costa 23 milioni

Liliana Rosano

Il patrocinio gratuito costa 23 milioni

mercoledì 17 Novembre 2010

Giustizia. La difesa gratuita costa più di Roma e Milano.
4 milioni di euro. In un solo anno, dal 2007 al 2008, la spesa dello Stato per la difesa gratuita in processi penali e civili dei meno abbienti, è cresciuta di 4 milioni di euro.
9 milioni di euro. Il capoluogo siciliano, Palermo, raggiunge 9 milioni di euro di cui 8,5 solo per gli onorari dei difensori, come il distretto di Roma che spende 8,9 milioni di euro.

Cifre da capogiro, quelle che riguardano le spese dello Stato per l’assistenza legale gratuita ai meno abbienti. Basti considerare che la sola Sicilia supera di quattro milioni di euro solo per i processi penali i soldi spesi da tutte le regioni del Centro, ovvero 19 milioni contro 15 milioni di euro. Se poi consideriamo i singoli distretti, Palermo fa gli stessi numeri di Roma e Catania, addirittura, è più onerosa di Milano.
Ricordiamo che il patrocinio gratuito è riconosciuto anche per gli immigrati e così le spese crescono e qualche volta, denuncia l’Anolf Cisl, si fanno pagare delle somme in nero per compilare i moduli.
Il sistema va corretto alla statunitense, cioè non va bene lasciare all’assistito di scegliere il difensore, deve essere lo Stato a farlo. Già questo frenerebbe certi abusi.
 
L’intento è tra i più nobili: il diritto alla difesa davanti a ogni giurisdizione. La realtà poi ha invece delle sfumature ben diverse. Stiamo parlando dell’istituto del “gratuito patrocinio” o patrocinio a spese dello Stato che, dal 2001, in Italia, consente a chi dichiara al fisco una cifra inferiore ai 9.723,84 euro di chiedere al giudice di essere ammesso al beneficio. Grazie a cui si può scegliere un avvocato (tra quelli iscritti a uno speciale albo riservato a chi ha superato l’esame di abilitazione da due anni) e farselo pagare dalla collettività.
E lo Stato sborsa cifre esorbitanti che vanno nelle tasche degli avvocati difensori che spesso intorno al patrocinio gratuito hanno creato un vero e proprio business. E i dati parlano chiaro mostrando un fenomeno che soprattutto al Sud tende ad aumentare assumendo connotati spesso oggetto di polemiche. Soltanto nel 2007, in Sicilia sono stati spesi dallo Stato 3 milioni di euro nei quattro distretti (Palermo, Messina, Catania e Caltanissetta) per coprire i costi degli uffici e degli onorari dei difensori nell’ambito del patrocinio civile. Una cifra destinata ad aumentare nel 2008 quando i milioni da 3 diventano all’incirca  4, arrivando ad un totale di quasi 7 milioni di euro nel biennio 2007-2008 che interessa la Sicilia.
I numeri sono forniti dall’ufficio statistico del Ministero della Giustizia che è tenuto ogni due anni  a presentare al Parlamento una relazione sullo stato del gratuito patrocinio in Italia.  Ad essere ammessi alla difesa non sono solo i casi che rientrano nell’ambito della materia civile ma anche in quella penale. Per quest’ultimo caso le cifre in Sicilia (sempre nei quattro distretti) sono davvero esorbitanti.
I dati parlano addirittura, per il solo 2008, di spese che nella sola Sicilia ammontano in totale (costi ufficio) a 19 milioni di euro di cui 18,3 milioni solo per coprire i costi degli onorari che spettano ai difensori abilitati all’esercizio di questo istituto.
Un fenomeno, quello del gratuito patrocinio, che al Sud è oggetto di monitoraggio e osservazione da parte dello stesso ministero della Giustizia. Come si legge infatti nell’ultima relazione presentata nell’agosto 2009  e relativa al periodo 2005-2008: “Sia in termini di numero di persone interessate che di costi, il fenomeno ha registrato nel periodo 1995 – 2008 una diminuzione del peso percentuale per l’area del Centro-Nord e, del pari, un aumento del peso percentuale per l’area del Sud-Isole”.
Di non trascurabile entità è l’incidenza degli stranieri rispetto al totale delle persone interessate al beneficio (circa il 20% nel 2008), con andamento lievemente crescente nel corso del periodo 1999-2008. Restringendo l’analisi alle sole persone interessate minorenni, si è visto che l’incidenza degli stranieri minorenni rispetto al totale delle persone interessate minorenni è risultata ben superiore (nel 2008 il 41% delle persone interessate minorenni era straniero).
Quanto ai beneficiari in Sicilia del gratuito patrocinio in ambito penale, nel 2008, su un totale di 20 mila persone interessante, 19 mila sono cittadini italiani, mentre gli stranieri in tutto sono 1762. Quando un richiedente viene ammesso a beneficiare del patrocinio gratuito, la legge stabilisce che, per effetto dell’ammissione, alcune spese sono gratuite, mentre altre sono anticipate dallo Stato. Queste ultime riguardano gli onorari e le spese dei difensori, gli onorari e le spese dei consulenti tecnici di parte e di altre figure partecipanti direttamente o indirettamente al processo, nonché altre spese ed indennità corrisposte a vario titolo. A tutela dello Stato, quest’ultimo  ha diritto di recuperare in danno dell’interessato le somme eventualmente pagate successivamente alla revoca del provvedimento di ammissione e, nel caso in cui la dichiarazione sostitutiva del reddito presenti falsità od omissioni, il recupero delle somme è anche retroattivo.
A giudicare dai dati riportati nel riquadro a lato, Palermo e Catania potrebbero essere definite città ad alto tasso criminale se paragonate al resto d’Italia. Il quadro che viene fuori dai dati del ministero della Giustizia non lascia spazio a dubbi: sono quasi 9 milioni di euro le cifre spese in totale a Palermo per sostenere i costi del patrocinio gratuito nel processo penale, di cui 8,5 milioni solo per gli onorari degli avvocati difensori.
Cifre che troviamo solo in una grande citta’ come Roma dove lo Stato ha speso 9,4 milioni di euro di cui 8,9 andati nelle tasche dei difensori. Seconda a Palermo, la citta’ etnea che  nel patrocinio gratuito penale ha chiesto allo Stato 7 milioni di euro (6,8 le spese per i difensori). Mentre al Nord, solo una citta’ come Milano ha cifre alte (il totale dei costi e’ di 6,4milioni di euro), lasciando indietro  citta’ come la stessa Torino (4,9 milioni), Genova (3,7). Virtuosa gia’ in altri campi, Trento si conferma una citta’ poco criminale che ha pesato poco nelle casse dello stato. Infatti, per I processi penali sono stati spesi in totale solo 297 mila euro.

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