Nonostante le proteste dei cittadini, le strisce blu attive sono 7987 contro le 8000 previste. Il direttore generale di Sostare, Scarciofalo: “Siamo perfettamente in regola”
CATANIA – Il parcheggio è un vero incubo per gli automobilisti, perché gli spazi sono decisamente pochi rispetto al numero delle auto che circolano. Le strisce blu, ovvero i parcheggi a pagamento gestiti dalla società Sostare srl, interamente partecipata dalla Catania Multiservizi Spa, gestita per il 51% dal Comune di Catania, sono un po’ in ogni quartiere della città e spesso suscitano lamentele da parte degli automobilisti per il loro numero elevato.
Dai dati che ci fa pervenire la società Sostare il piano della sosta prevede 8000 stalli in città, ma “al momento ce ne sono 7987, i 13 mancanti saranno presto realizzati” comunica l’ufficio stampa della società con un comunicato ufficiale. Pochi, in teoria, se consideriamo che in città ci sono circa 25 mila parcheggi auto, ma il problema è che spesso si trovano tutti concentrati nella stessa zone non lasciando altra scelta all’automobilista.
Questa situazione sarebbe in contrasto con l’art. 7 comma 8 del Codice della strada che afferma: “Qualora il Comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”.
Ma il direttore generale di Sostare, Giacomo Scarciofalo, non ha dubbi, e ha affermato che “la legge parla di area adeguata e quindi siamo perfettamente in regola a Catania”.
Per questo e per altri motivi, come il rispetto del quarto d’ora di elasticità per poter comprare il biglietto dal rivenditore più vicino, comunque, i cittadini fanno ricorso al Giudice di pace per far valere le proprie ragioni.
Tuttavia “il trend ha subito un brusco calo, per via dell’introduzione, a partire dal gennaio 2010, del ‘contributo unificato’ per poter presentare il ricorso. In sostanza, prima molti utenti, a prescindere dalle vere o presunte ragioni, inoltravano ricorso al Giudice di Pace perché ciò comportava la sospensione del pagamento in attesa della sentenza (spesso trascorrevano diversi mesi…). Adesso ricorrono al Giudice solo coloro che hanno veramente ragione”.
In ogni caso “I proventi dei verbali non vanno a Sostare ma alla tesoreria comunale, tramite il Comando di polizia Municipale: pertanto non abbiamo fatto alcun rimborso su verbali contestati e annullati” spiegano l’ufficio stampa.
Focus. In tutto 17 le zone coperte
CATANIA – Sono ben 17 le zone della città di Catania destinate agli stalli pagamento dal Piano comunale per la sosta, ognuna delle quali ha un numero complessivo di stalli blu diverso dalla ubicazione della zona stessa.
A decidere la diversificazione è la Direzione Traffico urbano del Comune. Una media è però possibile calcolarla: 8000 diviso 17 fa 470,5 stalli per ogni zona. Il biglietto è lo stesso dappertutto e costa 0,75 € all’ora o 2,40 € per mezza giornata, mentre l’abbonamento è disponibile solo per i residenti al costo di 16 € mensili. Recentemente l’amministrazione comunale ha proposto un prezzo “politico” di 20 euro annuale per ogni automobile, sino a due targhe e nuovi stalli blu, contrassegnati con una “R”, un nuovo Piano per la sosta che come si legge nel comunicato stampa del Comune: “apre nuove e vantaggiose opportunità di sosta per i residenti, il segmento di utenti più vasto” il problema è che è “ancora in fase di approfondita valutazione da parte dei tecnici”.