CATANIA – Sono iniziate ieri le operazioni di sgombero del campo rom di Fontanarossa. Sin dalle prime ore del mattino, infatti, gli operai della Direzione Manutenzioni e dell’Ecologia del Comune di Catania, assistiti dagli agenti della Polizia municipale, hanno iniziato i lavori con mezzi meccanici per la rimozione delle roulotte e la contestuale chiusura degli accessi al campo sportivo dove erano stati collocati gli abitanti dell’ex Palazzo delle poste di viale Africa.
Un’operazione, che durerà un paiodi giorni, resasi necessaria dopo i sopralluoghi effettuatoi nell’area, in particolare quelli svolti dall’Unità operativa di igiene pubblica dell’Asp 3 di Catania che, lo scorso mese di aprile, ha verificato le “pessime condizioni igienico-sanitarie” del campo.
Prima dello sgombero, comunque, i volontari del cosiddetto presidio leggero, avevano iniziato un’opera di convincimento nei confroti degli occupanti delle roulotte, con quotidiane iniziative volte a sostenere economicamente le spese di trasporto per i nuclei che avessero voluto rientrare nelle province rumene di provenienza e a orientare i soggetti volontari alle agenzie istituzionali per l’avvio di progetti di auto imprenditorialità o di percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo. Una quarantina in totale sono state le persone che hanno accettato il rientro in Romania; tre nuclei familiari sono stati invece accompagnati in alloggi in città che hanno affittato a proprie spese; cinque hanno iniziato tirocini formativi presso datori di lavoro disponibili; un’altra quarantina, invece, si è allontanata senza lasciare traccia. “Abbiamo agito – hanno commentato il sindaco Raffaele Stancanelli e l’assessore alla Solidarietà sociale, Carlo Pennisi – in linea con le severe norme della protezione internazionale per i rom e dei minori e, finalmente, possiamo annunciare la conclusione di un percorso di assistenza iniziato con lo sgombero del palazzo delle Poste”.
Melania Tanteri
Un’operazione, che durerà un paiodi giorni, resasi necessaria dopo i sopralluoghi effettuatoi nell’area, in particolare quelli svolti dall’Unità operativa di igiene pubblica dell’Asp 3 di Catania che, lo scorso mese di aprile, ha verificato le “pessime condizioni igienico-sanitarie” del campo.
Prima dello sgombero, comunque, i volontari del cosiddetto presidio leggero, avevano iniziato un’opera di convincimento nei confroti degli occupanti delle roulotte, con quotidiane iniziative volte a sostenere economicamente le spese di trasporto per i nuclei che avessero voluto rientrare nelle province rumene di provenienza e a orientare i soggetti volontari alle agenzie istituzionali per l’avvio di progetti di auto imprenditorialità o di percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo. Una quarantina in totale sono state le persone che hanno accettato il rientro in Romania; tre nuclei familiari sono stati invece accompagnati in alloggi in città che hanno affittato a proprie spese; cinque hanno iniziato tirocini formativi presso datori di lavoro disponibili; un’altra quarantina, invece, si è allontanata senza lasciare traccia. “Abbiamo agito – hanno commentato il sindaco Raffaele Stancanelli e l’assessore alla Solidarietà sociale, Carlo Pennisi – in linea con le severe norme della protezione internazionale per i rom e dei minori e, finalmente, possiamo annunciare la conclusione di un percorso di assistenza iniziato con lo sgombero del palazzo delle Poste”.
Melania Tanteri
