Torna la minaccia dello sciopero, scongiurato il mese scorso da un apposito incontro in Prefettura. La scarsa disponibilità di cassa dell’Asp e le richieste dei farmacisti ennesi
ENNA – Si ripropone con estrema gravità il contrasto fra l’Azienda sanitaria provinciale ennese e le farmacie che rivendicano cinque mesi di spettanze arretrate.
L’Asp, a causa della scarsa disponibilità di cassa, paga con ritardo le farmacie della provincia e si potrebbe ripresentare la minaccia dello sciopero, scongiurato nel mese scorso dopo un incontro in Prefettura tra il dg dell’azienda sanitaria e i rappresentanti dei farmacisti.
Nei giorni scorsi, con un’apposita nota, i titolari delle farmacie ennesi hanno reso pubblico il loro “stato di sofferenza finanziaria dovuto ai ritardati pagamenti”. Il presidente di Federfarma, Giorgio Scollo, ha nuovamente richiesto l’autorevole intervento del prefetto Giuliana Perrotta.
“La scarsa disponibilità di cassa lamentata dal direttore generale dell’Asp – ha ripreso Scollo – non può non tenere nella giusta considerazione un servizio così importante come quello prestato dalle farmacie, 24 ore al giorno, festivi compresi. La situazione diventa del tutto inaccettabile se si considera il fatto che i farmacisti delle altre province della Sicilia sono pagati puntualmente o con lievi ritardi, mentre Enna, che assorbe meno risorse, viene lasciata al palo”.
“È un vero peccato – ha aggiunto – che invece di sfruttare le potenzialità del ‘sistema farmacia’ a servizio della collettività, si creino le condizioni per un suo impoverimento. Se i farmacisti non ricevono le rimesse dovute entro i termini stabiliti dalla Convenzione farmaceutica, o comunque con ritardi limitati, sono costretti, loro malgrado a sospendere l’erogazione gratuita dei farmaci per conto del Servizio sanitario nazionale (Ssn) perché non possono più pagare i fornitori e i dipendenti”.
“L’accesso al credito, oltre che oneroso – ha spiegato Scollo – diventa sempre più difficile, per le note difficoltà dovute alla crisi economica che ha portato le banche a limitare gli affidamenti”.
“Sono quasi cinque – ha aggiunto Federfarma – le mensilità arretrate e non c’è alcuna certezza di rimesse a breve”.
Gli amministratori dell’Azienda sanitaria locale affermano di non avere disponibilità di cassa, dunque l’origine delle difficoltà sta a Palermo, e più precisamente alla Regione.
“Ma l’assessore regionale alla Sanità, Russo – ha concluso Scollo – nei giorni scorsi a Enna per un convegno, non solo non è riuscito a fornire notizie utili, ma ha liquidato la questione in maniera abbastanza sbrigativa senza rendersi, apparentemente, conto della gravità della situazione”.