Emergenza rifiuti, occorre fare subito la raccolta differenziata - QdS

Emergenza rifiuti, occorre fare subito la raccolta differenziata

Maria Francesca Fisichella

Emergenza rifiuti, occorre fare subito la raccolta differenziata

martedì 14 Dicembre 2010

Svolto a Catania il convegno dal titolo “Smaltimento dei rifiuti: da gravissimo problema ad ottima risorsa”. Lombardo: stiamo prendendo in considerazione i dissociatori molecolari

CATANIA – I termovalorizzatori non possono essere la soluzione agli undici anni di emergenza rifiuti che ormai conta la Sicilia. È di questo e delle possibili soluzioni si è discusso in occasione del convegno dal titolo “Smaltimento dei rifiuti: da gravissimo problema ad ottima risorsa”, che si è svolto a Catania lo scorso 11 dicembre, presso Palazzo dell’Esa, organizzato dai membri dell’associazione politico-culturale “Rinascita siciliana Mosif (Movimenti sicilianisti federati)”.
Il perché della necessità di continuare a parlare della termovalorizzazione non come soluzione al problema rifiuti sta nel fatto che, producendo diossine, lede il diritto alla salute, ma ciononostante sono montate menzogne su menzogne sull’argomento come ha sottolineato il segretario del Mosif, Renato Sgroi Santagati. Leitmotiv della giornata, sul quale si è dipanato il confronto, è stato il pensiero di Abramo Lincoln che amava ripetere “Potrete ingannare tutti per un po’; potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre”. Così avverrà per i termovalorizzatori.
 
Questo il cuore dell’intervento di Donato Marino, cofondatore Mosif e responsabile del Programma Reci per la Sicilia. Egli ha infatti ricordato quali sono, in merito alla termovalorizzazione, i giudizi pubblicati dall’Isde. Secondo gli studi fatti dall’Associazione Medici per l’Ambiente (Isde Italia), fra tutte le tecnologie di trattamento rifiuti l’incenerimento è la meno rispettosa per l’ambiente e per la salute perché la combustione trasforma anche rifiuti relativamente innocui, come gli imballaggi, in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, nanopolveri, ceneri volatili e ceneri residue. Già solo dicendo questo bisognerebbe pensare al rispetto di quanto detto dall’art. 32 della Costituzione italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana). 
In questa occasione un’alternativa proposta alla termovalorizzazione è stato il progetto Reci (Recupero ecologico chimico industriale attraverso la trasformazione degli Rsu e/o fanghi, illustrato da Raffaello Barnabei, docente dell’Università J.Monnet (Bruxelles). I vantaggi si possono riassumere come segue. Il progetto Reci permette di processare materiali difficili da smaltire, tra questi copertoni auto, polveri industriali, residui agricoli. Il trattamento non necessita alcuna suddivisione dei materiali, anche se è tuttavia possibile provvedere, in seguito a valutazioni di convenienza, a selezioni e recuperi di particolari materiali. Il materiale ottenuto risulta: esente da flora microbatterica, da muffe, inodore, resistente al fuoco, allo schiacciamento e utilizzabile come inerte per conglomerati, manufatti edilizi etc.
A concludere i lavori dell’incontro animato da innumerevoli interventi da parte dei partecipanti e moderato da Giuseppe Reina, già sottosegretario di Stato alle Infrastrutture, il saluto del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, il quale senza mezzi termini ha definito l’emergenza rifiuti in Sicilia di tipo finanziario, generata dalle 27 Ato, che in sé occupavano un numero quattro volte superiore alle unità necessarie allo smaltimento rifiuti del territorio.
 


Il “no” agli inceneritori confermato dalla commissione parlamentare
 
CATANIA – Con il primo gennaio 2011, ha spiegato il Presidente Lombardo – si cambia regime. Ricordando gli attacchi al suo governo, nati dalla vicenda dei termovalorizzatori, ha invitato tutti a leggere la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti in Sicilia presieduta dal sen. Pecorella, che altro non è se non conferma della bontà delle scelte fatte dalla Regione circa i termovalorizzatori, una questione sovradimensionate rispetto alla quantità di Rsu prodotta in Sicilia. Il nuovo anno porterà con sé la nuova veste delle Ato: accanto alla riduzione del loro numero i sindaci torneranno a gestire il sistema. Punto fermo, però, nella gestione dei rifiuti, per la quale si attende l’elaborazione del nuovo Piano regionale, deve essere – in primis – la sensibilizzazione dei cittadini verso la raccolta differenziata. Al Mosif il Presidente ha rivolto l’invito a sottoporre le proposte dibattute nel corso del convegno al presidente della Commissione regionale sul Piano rifiuti, Federico Vagliasindi. Il QdS continuerà a monitorare il fenomeno per il quale, come sottolineato nell’intervento di Antonio Casa, redattore della testata, si registrano già ben 11 anni di emergenza.

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