In cinque anni le presenze totali sono passate da 14.592.498 del 2006 a 12.497.745 del 2009 (-14,5 per cento). Non sono bastati gli ingenti stanziamenti europei per il settore, ma i dati degli ultimi mesi fanno ben sperare
PALERMO – Turismo in crisi paralizzato da una stagnazione totale ed una lieve ripresa nel periodo che va dal mese di settembre ad oggi. In cinque anni le presenze totali sono passate da 14.592.498 del 2006 a 12.497.745 del 2009 (-14,5%). Un quinquennio coinciso con il periodo in cui l’isola ha avuto a disposizione ingenti stanziamenti europei, che hanno portato alla creazione di nuovi posti letto, passati dai 164.085 del 2005 ai 190.618 del 2009 con un incremento del 16%. I dati diffusi dall’Osservatorio Turistico della Regione e secondo il recente rapporto di Bankitalia, mostrano che nei primi sei mesi del 2010 i turisti italiani in Sicilia hanno speso 175 milioni di euro, 36 milioni in meno rispetto al primo semestre 2009.
Segnali positivi si registrano nella seconda metà dell’anno, difatti, Nico Torrisi, presidente Uras Federalberghi, conferma che “Taormina si dimostra ancora un buon test per rilevare che c’è in effetti una timida ripresa dell’industria delle vacanze ed in particolar per la nostra “perla” si è registrato un incremento di presenze praticamente raddoppiato rispetto all’anno precedente”. Guardando al Natale si segnalano cifre da record con una crescita del flusso turistico all’aeroporto di Fontanarossa di Catania del 7,89% rispetto allo stesso periodo del 2009. Una media di circa oltre 105 mila passeggeri per il periodo che va dal 20 dicembre al 2 gennaio 2011.
Grazie alle cifre registrate l’aeroporto di Catania raggiunge il sesto posto tra gli scali internazionali d’Italia, terzo fra gli scali regionali dopo Venezia e Bergamo e primo per volume di traffico nel Meridione. Questi ultimi dati se da un lato fanno ben sperare, dall’altro, come ha affermato il segretario della provincia di Messina della Fisascat Cisl Pancrazio di Leo “è un affare ormai imprescindibile l’esigenza di fare turismo tutto l’anno”. “Oggi, come precisa Ugo Rendo, presidente nazionale di Confindustria Alberghi, circa il 40% delle prenotazioni avviene tramite internet, colossi come Expedia, Venere, Booking premiamo gli alberghi con i prezzi più bassi”. Secondo Asso Low Cost la percentuale è ancora in crescita (circa il 62%) rispetto ai dati dello scorso anno (60%).
Le destinazioni italiane che riscuotono maggiore successo sono le città siciliane con Catania al primo posto e Palermo al secondo. Grande successo riscuote Lampedusa che entra nella speciale classifica al quarto posto. Osservando i dati che riguardano le ricerche sul sito italiano di Hotels.com, la città di Siracusa è leader nelle prenotazioni di hotel online, con un aumento del +255% rispetto allo scorso anno. Resta ancora molto da fare in Sicilia, se si pensa che per quanto concerne le “vacanze mare” la Grecia resta la meta più ambita, nonostante il calo delle presenze registrato dovuto all’instabilità politica ellenica e alla crisi economica. Ugo Rendo, presidente Sezione Alberghi di Catania, ha tenuto a sottolineare che “la Sicilia è richiesta dal mercato inglese, ma la soppressione dei voli diretti e del low cost ha lasciato a casa gli inglesi come i norvegesi e i tedeschi.è paradossale ma costa più il viaggio che un soggiorno di media durata”.