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Palermo – Il degrado corre tra gli immigrati case “di fortuna” e affitti in nero

Luca Insalaco

Palermo – Il degrado corre tra gli immigrati case “di fortuna” e affitti in nero

sabato 08 Gennaio 2011

Le locazioni per il 40% sono irregolari, le abitazioni sono spesso dei tuguri privi di servizi essenziali. La concentrazione di stranieri attorno ai mercati storici, tra gli spazi “peggiori”

PALERMO – Dei tuguri per abitazione. Ecco cosa viene riservato agli immigrati che risiedono nel comprensorio palermitano. In città la maggiore concentrazione di stranieri si registra attorno ai mercati storici, come Borgo Vecchio, Ballarò e Vucciria, oltreché nei quartieri Zisa e Noce. È in queste aree che gli immigrati occupano gli spazi peggiori, quelli che resterebbero inutilizzati e improduttivi, se non ci fosse la loro domanda a farli reinserire nel mercato abitativo. Spesso – rivela un’indagine sul disagio abitativo degli immigrati presenti nel Meridione, finanziata dal m inistero della Solidarietà sociale e realizzata da Alisei, Cidis, Cipac, Promidea e Solco – si tratta di locali di una sola stanza siti al pianterreno di alloggi in cui si vive anche in 3 o 4 persone in spazi persino inferiori ai 30 metri quadri.
 
Due immigrati su tre vivono con la propria famiglia, mentre il 40% abita con amici o connazionali per dividere le spese di affitto. Anche quando gli appartamenti si compongono di due o tre stanze sono comunque ubicati ai piani bassi. Dall’indagine, condotta su un campione di 1800 intervistati nell’Isola presenti in 68 comuni, risulta che il 37% delle abitazioni, si trova al livello della strada, il 33% al primo piano, mentre la residua parte risulta situata al di sotto del livello della strada. In queste condizioni, i riscaldamenti, l’allaccio alla rete del gas e i balconi sono un lusso.
Il canale per trovare un alloggio è quasi sempre rappresentato da altri immigrati e in via marginale è il datore di lavoro a facilitare la ricerca. Tra chi vive in un appartamento, solo il 60,5% ha sottoscritto un regolare contratto di affitto, mentre un terzo vi abita in nero. Il quadro che emerge, insomma, è di estrema precarietà per gli immigrati, costretti ad accontentarsi di alloggi disastrati per ovvie ragioni di bilancio. Spesso tuttavia, a fronteggiare la domanda abitativa sono i centri gestiti da parrocchie o da istituti religiosi. In città, nell’assenza dei soggetti pubblici, è la Missione “Speranza e Carità” fondata da Biagio Conte a farsi carico dell’ospitalità dei migranti, accogliendo 800 tra uomini e donne che non avrebbero altro posto in cui trovare riparo, e sfornando circa mille pasti caldi al giorno. Per gli altri, soprattutto pendolari in cerca di lavori saltuari, è la strada il giaciglio più caldo che la città riesce a offrire.
 

 
Statistiche. Popolazione straniera in aumento
 
PALERMO – Aumentano gli stranieri residenti in città. Al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente presso il Comune di Palermo è pari a 24.205 unità, con una lieve maggioranza maschile:  12.402 maschi e 11.803 donne. A rivelarlo è l’ultimo rapporto realizzato dal Centro studi e documentazione sulle migrazioni del Comune di Palermo, su dati dell’ufficio Statistica. Con l’eccezione del 2006, il trend di presenze in città è in costante aumento dal 2005, anno in cui gli stranieri residenti erano 20.888. La comunità proveniente dalla Romania è balzata dal sedicesimo posto nel 2005 (quando era ancora Repubblica socialista) al terzo posto, decuplicando la propria presenza. In città sono ben 128 le comunità straniere presenti, con le prime due che rappresentano da sole oltre il 33 per cento del totale, che diventa ben il 56 per cento se si considerano le prime cinque comunità straniere per numero di presenze.

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