Il suo insediamento in qualità di presidente della Camera di Commercio di Messina è di recente attuazione: quale è la situazione che ha trovato? Quale è la politica che intende attuare?
“Mi sono insediato, in qualità di presidente della Camera di Commercio di Messina, nel mese di maggio di quest’anno e sono alle prese con un mondo che conoscevo solo dall’esterno. Oggi, invece, sono coinvolto in maniera naturalmente diversa ed intendo attuare una politica fatta di piccoli passi e di piccoli segnali. Il mio predecessore ha messo in itinere dei progetti che io, inoltre, intendo portare avanti. La situazione generale non è certamente semplice. Voglio ricordare che, per la prima volta nella storia di Messina terziaria, il saldo è negativo: sono mille e quattrocento le aziende che hanno deciso di chiudere e settecento sono le nuove! E, purtroppo, devo aggiungere che saranno di numero ancora maggiore le aziende che chiuderanno ”.
Quali sono i progetti già iniziati dal suo predecessore e che intende portare avanti nel corso del suo mandato?
“è stato fatto, ad esempio, uno sforzo per cercare, assieme alle associazioni Lions, di riportare alla luce delle opere che erano custodite proprio nella Camera di Commercio o è stata fatta rivivere, ancora ad opera del mio predecessore, la bellissima Sala Borsa dove, di recente, si è tenuto un convegno di medici siciliani e calabresi, con anche professionisti del Nord Italia. Sono, insomma, dei piccoli segnali dati ad una città che segnali di crescita non ne ha visto e non ne ha avuto da moltissimi anni.”
Quali sono, a suo parere, le possibili soluzioni per bloccare, o quanto meno per limitare, questa “involuzione” della città di Messina?
“Noi puntiamo a fare rete per tutti i settori produttivi, perché tutti sono importanti e non c’è, purtroppo, un settore che possa essere trainante per gli altri, ma tutti concorrono alla formazione di un minimo di reddito. Parliamo, dunque, del terziario, della piccola e media impresa, della piccola industria, dell’industria, dell’agricoltura ed infine, ma non per ultimo, parliamo del turismo che, a mio parere, è la chiave di volta di tutto. Un bacino di utenza vivificato può essere messo in condizioni di crescita solo dal turismo.”
Quali sono le vostre proposte per una crescita economica e per un rilancio del turismo messinese?
“Iniziamo dal turismo di crociera che, attualmente, non lascia niente in città. Se, invece, così come è previsto, lo si fa passare attraverso spazi come quello della Fiera, in cui si espongono le nostre attività culturali, le nostre bellezze paesaggistiche, e quant’altro, se creiamo quel minimo di interesse che porti un ritorno, che non sia di “mordi e fuggi” ma fortemente interessato, che porti al volere vedere la vera essenza della Sicilia (così come della Calabria), la situazione potrebbe cambiare e, per noi, sarebbe una vittoria. Il turismo deve essere un momento complessivo, sia industriale che commerciale e deve essere anche di convenienza ed è intelligenza dell’operatore fare in modo che di questo turismo resti qualcosa. Oggi, nella nostra zona, c’è bisogno anche di piccoli ma necessari segnali che siano, ad esempio, di depuratori che funzionano, di collegamenti funzionanti mare-monti, di collegamenti migliori e maggiormente efficienti con le Isole Eolie.”
La situazione dell’organico, presso la Camera di Commercio, è positiva?
“Si. Abbiamo sessanta dipendenti.”
L’informatizzazione è funzionante ed operativa presso la vostra sede?
“Si. L’informatizzazione è molto efficiente.”
Qual è la attuale situazione della Confcommercio?
”La Confcommercio subisce i momenti di crisi ed, al momento, sono maggiori le lettere di dismissioni che di iscrizioni. è un momento difficile, in cui è giusto ci si metta d’accordo nel creare delle situazioni ottimali e questa crisi serva per fare iniziare la crescita che sicuramente ci sarà nel 2010. è un momento dove l’intelligenza di ognuno deve essere espressa in maniera chiara.”
Quali riscontri ha avuto la Ascom Finance?
“La società, dall’inizio di attività, vanta oltre due mila soci e 90 milioni di euro di finanziamenti. La crisi ha portato una situazione di irrigidimento da parte delle banche, che hanno voluto aumentassimo la garanzia e, dunque, la nostra responsabilità. è un’attività che, comunque, continua a crescere e testimonia l’importanza della funzione della garanzia e del ruolo dei consorzi fidi che favoriscono il ricorso al credito in tempi rapidi ed a tassi di interesse ridotti.”
L’organico è completo?
”Si, è completo ed efficiente. Presidiamo, inoltre, il territorio con le nostre 13 sedi.”
Ci sono programmi in itinere?
“Stiamo, attualmente, potenziando il Consorzio Fidi.”