Compravendita di voti ma con tanto di fattura. Regolare sotto il profilo fiscale, l’operazione è però costata a Giuseppe Scrivano, sindaco leghista di Alimena (Pa), un’accusa di voto di scambio. Anche perché era la famiglia mafiosa di Bagheria, coinvolta in un’operazione con 21 arresti, ad assicurare a Scrivano un cospicuo sostegno elettorale in occasione delle regionali in Sicilia del 2012. Il sindaco era in una lista collegata a Nello Musumeci, candidato governatore per il centrodestra. Nel collegio di Palermo ha ottenuto 4.164 voti ma, nonostante il notevole successo, non è stato eletto perché la lista non ha ottenuto alcun seggio.
