Nonostante la crisi abbia ridotto del 7/8 per cento il traffico sulle strade (e la probabilità di incidenti), gli automobilisti virtuosi che non hanno prodotto sinistri continuano a subire un vergognoso salasso sulla Rc auto, con rincari medi superiori al 5 per cento ed un aggravio di circa 90 euro sul bilancio famigliare, con i più disparati espedienti: dall’abolizione del tacito rinnovo dei contratti, misura entrata in vigore nel 2013 e contenuta nell’ultimo Decreto Sviluppo, che aveva la finalità di abbattere le tariffe; all’inasprimento delle tasse locali; al recepimento della sentenza della Corte di Giustizia Europea in materia di parità di trattamento tra uomo e donna nell’accesso ai servizi assicurativi, che a partire dal 21 dicembre 2012 non contempla differenze di genere (uomo-donna) nei premi e nelle prestazioni dei contratti assicurativi. Invece di abbassare le polizze le assicurazioni le hanno aumentate penalizzando soprattutto l’assicurato diciottenne di sesso femminile, con autovettura di piccola cilindrata in classe B/M d’ingresso, per le quali nel periodo gennaio 2012 – gennaio 2013, i prezzi di listino medi nazionali hanno subìto variazioni fino al 16,2 per cento.
