Parchi archeologici integrati nel territorio - QdS

Parchi archeologici integrati nel territorio

Parchi archeologici integrati nel territorio

giovedì 10 Febbraio 2011

Forum con Fulvia Caffo, Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Enna

Quali sono le iniziative sulle quali lei sta lavorando per mettere “a profitto” i Beni culturali della provincia di Enna?
“L’appuntamento più importante per l’evidenza culturale internazionale che ha è il ritorno della Dea di Morgantina, una tappa che ci accingiamo ad affrontare nel migliore dei modi organizzando tutta una serie di attività che ruotano intorno a questo rientro, dalla sistemazione del Museo di Aidone, che è la sede che accoglierà la Dea, alle attività collaterali che, risorse permettendo, confluiranno nel programma coordinato dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, in collaborazione con il Comune di Aidone, la Provincia di Enna, il Parco archeologico di Morgantina. Con i tour operator occorrerà realizzare dei flussi turistici organizzati per fare rimanere i visitatori più giorni nel territorio ennese e non, come avviene oggi, con la visita “mordi e fuggi” alla sola Villa del Casale. Si è parlato di recente anche di un biglietto unico per Morgantina e la Villa, in modo da far si che i turisti rimangano almeno una notte, questa sarebbe una boccata di ossigeno, dal punto di vista economico, per il territorio. L’obiettivo della Soprintendenza è proprio quello di coinvolgere tutta la provincia con manifestazioni legate al culto della Dea di Morgantina, al paesaggio, all’architettura, al sistema dei castelli come quelli di Sperlinga, Enna, Gagliano. Sul Castello di Sperlinga abbiamo dei progetti importanti, e presentato una scheda tecnica per il Po-Fesr  2007-2013”.
Quanti progetti avete presentato per i finanziamenti relativi ai Po-Fesr?
“Abbiamo presentato a novembre 2010 ventiquattro schede tecniche di interventi a valere sui fondi comunitari, per valorizzare i territori. Ora le nostre proposte sono al vaglio di un gruppo di verifica del Dipartimento che, in relazione al budget assegnato a ciascuna misura e alla coerenza con esse, stabilirà quali finanziare”.
Può illustrarci qualcuno dei progetti presentati?
“Tra questi possiamo citarne alcuni più significativi. Abbiamo due progetti sul Castello di Lombardia, uno sul Castello di Sperlinga per la realizzazione di un Museo etno-antropologico, e ancora un progetto di Museo diffuso per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico".
Come ha influito la nuova organizzazione regionale sulla vostra sede di Enna?
“Questa riorganizzazione, scaturita da una direttiva di indirizzo del Presidente della Regione, ha riguardato tutti i rami dell’amministrazione regionale e il completamento della rete dei Parchi archeologici della regione. Una riforma avviata già con la legge regionale n. 19/08 che ha innovato i compiti dell’assessorato dei Beni culturali e del Dipartimento, che hanno assunto la missione dell’Identità siciliana. L’idea del legislatore della normativa di tutela è stata quella di definire il Parco archeologico come “culturale”, un organismo direttamente legato al territorio che valorizzi e promuova in modo diretto i beni presenti nel proprio ambito. Nel nostro territorio questo nuovo organigramma ha portato alla costituzione, a parte la Soprintendenza, del Museo interdisciplinare “Giuseppe Alessi”, con compiti di educazione permanente, che gestisce il Museo archeologico Varisano di Enna e il Museo archeologico di Centuripe, e di tre parchi: il Parco archeologico della Villa del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi; il Parco archeologico di Morgantina e delle aree archeologiche di Aidone e dei comuni limitrofi; il Parco minerario di Floristella e Grottacalda. Ognuna di queste struttura è articolata in unità operative. I parchi hanno il compito della promozione e valorizzazione dei loro beni e sono costituiti da un direttore e da un comitato scientifico, nominati dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana presieduto dal Soprintendente".
Non pensa che cinque strutture per promuovere un territorio come la provincia di Enna siano eccessive e poi c’è da chiedersi se veramente funzionino bene in tale ambito.
“Considerata l’importanza del patrimonio culturale e le vocazioni dei territori, non sono eccessive e poi si tenga conto che il sistema dei parchi era stato previsto già dalla legge regionale n.17 del 1991 e n.20 del 2000, così come quello dei musei interdisciplinari. Hanno elevate potenzialità e gestire direttamente i siti porterà anche ad una migliore fruizione”.
 

 
Restauri e interventi grazie ai fondi europei. Il Piano paesaggistico sarà approvato ad agosto
 
Quale rimane il ruolo della Soprintendenza con questa riforma?
“Il compito della Soprintendenza rimane importante, di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di tutta la provincia. Nelle aree di competenza dei parchi, difatti, ha mantenuto il ruolo della tutela e vigilanza”.
Quali sono i progetti che lei al momento sta realizzando?
“Sul piano della tutela c’è un grosso sforzo progettuale per partecipare ai fondi europei. Abbiamo diversi cantieri di restauro, alcuni molto importanti: il completamento dei lavori del Seminario di Piazza Armerina, il restauro della chiesa Madre di San Cataldo e di quella di Assoro. A breve consegneremo al Parco Villa del Casale il Palazzo Trigona di Piazza Armerina che diventerà il Museo del Territorio del Parco e sede dello stesso ente. Per far capire come l’attività della Soprintendenza riguardi tutte le tipologie di beni vorrei sottolineare i progetti di restauro che abbiamo realizzato per i materiali archivistici e bibliografici, tra questi le pergamene dell’Abbazia San Filippo di Agira e i volumi di pregio della biblioteca comunale di Nicosia dove abbiamo in corso dieci progetti di restauro di materiale raro e di grande pregio. Tra le cose portate a compimento abbiamo anche consegnato all’assessorato regionale dei Beni culturali, nel novembre 2008 il Piano paesaggistico. La data per l’approvazione, da parte della Regione, è fissata per il mese di agosto 2011, ma prima di questa scadenza è mia intenzione costituire dei tavoli di concertazione con le amministrazioni locali e le associazioni portatrici di interessi diffusi proprio per discuterne e giungere, quanto più possibile, ad una condivisione del Piano”.
 

 
Curriculum
 
Fulvia Maria Caffo nasce a Catania e si laurea in Architettura nel 1978 all’Istituto statale di Architettura di Reggio Calabria. Nel 1980 viene assunta dall’assessorato regionale dei Beni culturali, Ambientali e della Pubblica istruzione con il ruolo di dirigente tecnico della Soprintendenza di Catania. Si occupa di tutela, conservazione e valorizzazione di beni culturali ed ha restaurato alcuni tra i maggiori monumenti delle province di Catania e Ragusa. Già dirigente del Servizio Beni architettonici e paesaggistici della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania dal 2000 al 2010, da settembre del 2010 è Soprintendente di Enna.

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