“La situazione generale non è certamente semplice. La situazione di crisi c’è ed è tangibile. E’ una crisi profonda e che viene anche da lontano. La provincia di Messina poi, purtroppo, riteniamo sia per molti aspetti tagliata fuori dalle situazioni regionali. Ma so bene che non è giusto lamentarsi. Messina, infatti, ha delle grande possibilità per potere crescere. E penso, dal punto di vista turistico, alla provincia che possiede due poli importantissimi quali le Isole Eolie e Taormina; o ancora alle bellissime coste e borghi antichi che sono delle vere e proprie delizie. La costa tirrenica sta crescendo. Ci sono i porti importanti come quello di Sant’Agata, con mille e seicento posti barche o come quello di Capo d’Orlando, che dovrebbe partire con altri mille e seicento posti. Faccio molto affidamento proprio sul turismo nautico. Potremmo fare davvero tantissimo ma, purtroppo, proprio nel settore turismo non si è fatto molto. Abbiamo, ad esempio, necessità di avere strutture adeguate alle potenzialità ed al momento mancano”.
“Penso che non si può restare legati ad esempio, ad un aeroporto di Catania, di Palermo o di Reggio Calabria e non è una questione di campanilismo. L’aeroporto del Mela è un fatto di grandissima importanza per il nostro territorio e rientra tra le nostre priorità. Questo progetto è nato molti anni fa. Socio anche la Camera di Commercio. Nel tempo, però, la Provincia regionale ha cambiato amministratori e fu previsto un momento di attesa, nel quale era preferibile recarsi all’aeroporto di Reggio Calabria. Il discorso si è fermato nel settembre del 2009 nell’incontro avuto con l’attuale governatore Lombardo, tempo in cui non era ancora stata prevista una precisa ubicazione. E se, a mio esterno giudizio, i danni collaterali all’epoca potevano essere limitati, oggi ne esiste qualcuno in più che frena gli amministratori”.
“Abbiamo fatto tre progetti importanti che partiranno a breve: agroalimentare, nautica e turismo. Cito il turismo come punto finale perché sia il settore agroalimentare sia quello della nautica sono nati per supportare in maniera concreta il turismo. La Regione ha finanziati questi progetti ponendo però dei “paletti”, cioè di rivolgerci prima alla Cina poi alla Russia ed agli Emirati Arabi. Azione che abbiamo intrapreso portando avanti questi progetti. Intendiamo comunque una formulazione in house, senza andare fuori per trovare le persone, passo che permette anche di capire se c’è o meno vero interesse”.
“Si. Abbiamo sviluppati vari incontri e manifestazioni con e per i giovani e con le scuole e l’Università. I giovani che partiranno lontano, senza innovazioni e senza una preparazione adeguata, troveranno seri problemi per inserirsi nel mondo lavorativo ed in una società molto più preparata della nostra. Il messaggio che abbiamo lanciato alle Istituzioni è che la formazione attuale così come è fatta, non va bene”.
“Bisogna cambiare. Pensiamo ad una filiera che parta dalla scuola, trovi l’Università adeguata e poi una formazione che permetta di potere lavorare ma, più di tutto, trovi una buona politica ed una buona burocrazia che sia di merito e non di persone gradite al potere! Se questo si riesce a sviluppare ed a farlo avvenire, i giovani che andranno via si troveranno bene ed avranno buone occasioni di lavoro”.
“Il nostro bacino d’utenza è per così dire asfittico. In questo momento, c’è una leggera ripresa di aziende che si iscrivono, però stiamo quantificando gravi difficoltà di aziende che non ci sono più; o meglio, di aziende che ancora risultano iscritte ma che, in realtà, non sono più operative. E sono tantissime. Basti pensare che nel mese di gennaio, mese ultimo in cui è possibile la cancellazione, sono giunte alla Camera ben ottocento disdette”.
“Il Commercio deve essere sostenuto, specialmente il piccolo, ma non viene aiutato attraverso la grande distribuzione data senza nessun criterio di valutazione, di parametri ed anche di bacino di utenza. La Camera di Commercio vorrebbe e chiede un momento di attenzione, una pausa di riflessione, una selezione delle imprese. Un attento politico dovrebbe valutare e vedere tali momenti nell’interesse della situazione”.
“Ciò che vorrei è che questi fondi e risorse notevoli, dessero certe possibilità di lavoro nel territorio. Vedo il ponte ancora lontano come risultati, ma in questa costruzione vedo anche motivo di progresso, di opportunità e fonte di grande importanza economica”.