“La piccola impresa si regge sull’impegno dell’imprenditore e sul lavoro dei collaboratori ma per crescere, soprattutto in un contesto di crisi come quello attuale, ha bisogno di un rapporto attivo e collaborativo con il mondo del credito. La classe produttiva sta dimostrando una grande capacità di reazione, ma ripristinare il corretto equilibrio nel mercato del credito è condizione necessaria per far ripartire l’economia reale. Come sta emergendo anche dall’indagine congiunturale di Confindustria Messina sul 2010, la liquidità è la principale emergenza di breve periodo che le imprese si trovano a dover fronteggiare: la possibilità di trovare forme gestibili e vantaggiose finalizzate a sostenere i flussi di cassa e la rotazione del capitale circolante è un elemento indispensabile per sostenere le nostre imprese e per creare i presupposti per la ripresa. E’ importante attivare protocolli di collaborazione e momenti di confronto concreti tra gli imprenditori ed i rappresentanti di banche che operano nello stesso contesto, soprattutto per un territorio costretto a pagare il denaro tre punti e mezzo in più”.
“Un importantissimo accordo è stato sottoscritto di recente. Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto l’accordo “Crescere insieme alle Imprese – Finanza, Innovazione Internazionalizzazione”, che mette a disposizione un plafond di 10 miliardi di euro ed un nuovo strumento diagnostico per la valutazione finanziaria delle imprese. Il nuovo accordo conferma e prolunga gli strumenti attuati da quello precedente e disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell’avviso comune Abi del 3 agosto 2009. Attraverso questi strumenti si è potuto dare, in 12 mesi, un riscontro positivo a circa 55.000 richieste a livello nazionale e a più di 1.000 in Sicilia. L’accordo permetterà inoltre di valorizzare nuovi strumenti diagnostici e di simulazione studiati per agevolare il dialogo tra clienti e banca e per facilitare la bancabilità di aziende e progetti anche alla luce dei requisiti di Basilea. Nella fase di messa a punto e test è stata verificata la possibilità di migliorare il rating e quindi la capacità di credito delle imprese”.
“Intesa Sanpaolo per la Sicilia mette a disposizione un plafond di 300 milioni di euro per interventi e investimenti nei tre ambiti strategici individuati insieme a Piccola Industria per rilanciare la competitività delle aziende italiane: crescita dell’impresa (sviluppo delle iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese; promozione delle reti d’impresa e delle sinergie territoriali); internazionalizzazione (aiutare le imprese a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo in 40 paesi nel mondo e le consulenze specialistiche del polo per l’internazionalizzazione del gruppo); innovazione (finanziamento e sviluppo di programmi di ricerca, acquisizione di nuove tecnologie, raccordo tra banca, impresa e università).
Questa collaborazione recepisce a livello locale l’accordo nazionale del 23 settembre tra Confindustria ed Intesa Sanpaolo, che prevede un plafond di 10 miliardi di euro, segnando ancora una volta la forte collaborazione sui singoli territori tra il gruppo Intesa Sanpaolo, che affida oggi il “sistema Italia” per quasi 500 miliardi di euro, dei quali circa i due terzi sono destinati al mondo delle imprese e il sistema confindustriale”.
“Si. Un altro intervento molto importante è stato effettuato lo scorso anno con Banca Popolare del Mezzogiorno. La prima tranche è stata di 25 milioni di euro riservata agli associati di Confindustria. Convenzione che è servita anche ad allargare la base associativa. Nel messinese, come grande industria c’è il settore energetico e la raffinazione, il siderurgico ed i settori storici partendo dall’area di Giammoro. C’è poi la cantieristica di costruzione Rodriquez, e quella di riparazione Palumbo e un altro settore è quello della cantieristica di porto”.
“C’è urgente bisogno ed in tutti i settori produttivi di semplificazione amministrativa; di realizzare un piano integrato di interventi a valere sui fondi europei che non siano però distribuzione a pioggia; di realizzare sistemi a rete che siano davvero efficienti”.
“Abbiamo 290 soci; con 8.700 dipendenti. Il 98% circa della base associativa è rappresentata da aziende piccole, che possono usufruire pienamente di tutti i servizi, d’informazione ed assistenza su qualsiasi aspetto strategico e gestionale, messi a disposizione dalla struttura a tutti i soci. Il bilancio è di circa 1 milione di euro”.