Palermo – Per un volta, la Sicilia non rientra nella classifica delle regioni che gravano sulle casse dello Stato. Almeno secondo il rapporto “La spesa statale regionalizzata 2009” , pubblicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze che espone i risultati della ricerca condotta dalla Ragioneria Generale dello Stato sulla distribuzione geografica delle risorse erogate nel 2009, dal bilancio dello Stato (anche se i dati sono provvisori).
Viene quindi presentata la distribuzione regionale dei pagamenti del bilancio dello Stato per operazioni finali, pari a 523.247 milioni, articolati secondo la classificazione economica (33 categorie e sottocategorie) e secondo la classificazione per missioni -programmi (41 settori di intervento, individuati dalle 34 missioni e da 7 programmi ritenuti di particolare rilevanza). Secondo i dati, la spesa per abitante in Sicilia è pari a 4.767 euro.
Una cifra inferiore rispetto a regioni autonome come la Valle D’Aosta e il Trentino Alto Adige. Infatti, nel primo caso, la spesa per abitante è di 10.914 euro mentre nelle casse del Trentino arrivano dallo Stato 6.382 euro per abitante. Alte le cifre che lo Stato deve erogare per abitante in Sardegna (5.455 per abitante) e in Friuli Venezia Giulia (5.011 euro). La regionalizzazione delle spese dello Stato è stata effettuata, in linea di massima, in base alla localizzazione dei pagamenti presso le Tesorerie dello Stato.
Peraltro, poiché circa il 75% della spesa erogata afferisce a pagamenti effettuati presso le Tesorerie di Roma (Centrale e Provinciale), è sorta l’esigenza di individuare e redistribuire quella parte di spesa pertinente ad aree geografiche diverse dalla sede delle suddette Tesorerie.
Per soddisfare tale esigenza si è quindi proceduto ad un’ulteriore fase dell’analisi, concretizzatasi con interventi finalizzati all’assegnazione territoriale effettuata secondo il criterio dell’allocazione fisica dei fattori produttivi impiegati per la produzione di servizi e per gli investimenti. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla disponibilità dei dati analitici, organizzati in apposite banche-dati, presenti all’interno del Data Warehouse della R.G.S., che permettono di estrarre informazioni supplementari, anche a livello di singolo pagamento.
Altro metodo utile per la regionalizzazione della spesa statale è quello legato alla disponibilità delle informazioni presso il Data Warehouse della Ragioneria Generale dello Stato e attraverso fonti esterne. Relativamente alla prima fonte, la ripartizione territoriale dei pagamenti dello Stato è stata effettuata utilizzando l’intero patrimonio informativo disponibile per le diverse modalità di erogazione della spesa, distinguendo cioè le varie tipologie di ordinativi emessi: ordini di pagare (ordinativi intestati direttamente al beneficiario); ordini di accreditamento (aperture di credito a favore di funzionari delegati a gestire l’attività di spesa a livello secondario, emettendo ordinativi a favore dei beneficiari finali); ruoli di spesa fissa (procedura tipicamente adottata per il pagamento degli stipendi e di altri assegni spettanti in via continuativa e a scadenze determinate).
