Adolescenti, troppi rischi in Rete. Quando Facebook è una trappola - QdS

Adolescenti, troppi rischi in Rete. Quando Facebook è una trappola

Marina Barrera

Adolescenti, troppi rischi in Rete. Quando Facebook è una trappola

venerdì 25 Febbraio 2011

Secondo una ricerca di Microsoft, il 60% dei ragazzi è stato contattato almeno una volta da sconosciuti. In Sicilia, l’associazione Meter si batte ogni giorno a difesa dei più piccoli

Palermo – Nell’era dei social network, è piuttosto facile rimanere imbrigliati nella pericolosità della Rete. E ad essere esposti sono soprattutto i minori. Il 60% dei ragazzi è stato contattato almeno una volta da sconosciuti. È quanto emerge da una ricerca condotta da Microsoft in 11 paesi europei sul portale Msn, che ogni giorno raggiunge oltre 4 milioni di utenti in Italia, presentata in occasione della manifestazione “Safer Internet Day 2011”.
Secondo l’indagine, il 40% dei giovani sceglie autonomamente quali limiti all’accesso del proprio profilo adottare e il 15% non ne adotta alcuno. Se è vero che quasi la metà ha bloccato la richiesta di contatto, il 37% l’ha accettata per curiosità e il 7% ha deciso di non informare i propri genitori. È questo l’aspetto più allarmante: il 32% dei genitori non sorveglia in nessun modo i comportamenti dei propri figli sul web, anche se l’88% ha affrontato con loro l’argomento dei potenziali rischi.
I risultati dell’indagine confermano quindi l’urgenza di continuare ad investire nella sensibilizzazione sull’uso sicuro di Internet, non solo tra le nuove generazioni ma anche verso genitori, insegnanti e tutti coloro che dovrebbero saper guidare e proteggere i ragazzi anche nel nuovo mondo virtuale.
In Sicilia, l’associazione “Meter”, fondata da Don Fortunato di Noto, da anni ormai svolge un’intensa attività di monitoraggio e di denuncia di siti a contenuto pedofilo. Ora l’attenzione dell’associazione si è spostata sui social network. Dal 1° gennaio del 2011 sarebbero già 17 le comunità pedofile segnalate nei social network, per un totale di 1.386 utenti. Questo significa un totale di 1.738 foto, pari a 1.000 bambini coinvolti e 15 video. Il tutto solo in 17 comunità. Sono questi gli ultimi dati diffusi da “Meter”, che a breve pubblicherà un report con tutti i siti e le preferenze dei pedofili che sono stati segnalati e denunciati nel corso del 2010. Dunque, è consigliata molta prudenza su Facebook, ad esempio, dove i soggetti segnalati non solo scambiano materiale pedopornografico, ma organizzano possibili appuntamenti per adescare le loro vittime.
Non dovrebbe essere solo il disinteresse a spingere il 66% dei ragazzi – come risulta dall’indagine condotta da Microsoft – a non rispondere ai messaggi inviati da gente sconosciuta. Serve più informazione sui rischi che si corrono in rete, specialmente utilizzando i social network.
Ecco perché Microsoft ha creato un’iniziativa ad hoc, volta ad illustrare con un linguaggio semplice tutte le informazioni necessarie a ragazzi e genitori per proteggersi dai rischi presenti oggi in rete, dallo spamming ai virus, dal phishing alla sicurezza dei minori. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.navigaleggero.it/.
“Oggi ci troviamo davanti ad un profondo gap tra la generazione dei ‘nativi digitali’ e quella dei genitori  – ha commentato Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato di Microsoft Italia – che seppur informati sui potenziali rischi di Internet spesso non sanno come affrontarli per mancanza di conoscenza degli strumenti informatici e del Web stesso. Per questo motivo crediamo fortemente in iniziative come il Safer Internet Day, utili a promuovere cultura e competenza presso tutti gli attori, siano esse istituzioni, insegnanti, famiglie e operatori”.
 


Il lavoro della Polizia postale per l’informazione ai minori
 
L’informazione e la formazione prima di tutto. L’impegno di Microsoft Italia nella promozione della sicurezza in Rete, infatti, si concretizzerà – con il cappello del progetto “SicuramenteWeb” – nell’organizzazione di una serie di iniziative, sotto il patrocinio del Ministro della Gioventù e in collaborazione con Polizia Postale e delle Comunicazioni. Decine di dipendenti dell’azienda saranno chiamati come volontari, assieme agli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, per portare gli insegnamenti, i messaggi e i consigli della campagna nelle proprie province d’origine, lungo tutta la penisola, attraverso speciali lezioni nelle scuole e interventi sulle pagine di quotidiani locali. Un impegno che, nel suo complesso a livello europeo, coinvolgerà 27 filiali Microsoft e oltre 800 dipendenti, con l’obiettivo di raggiungere e formare direttamente più di 84mila tra ragazzi, insegnanti e genitori. Si tratta di un’azione di vigilanza e di “vicinanza” a fianco di tutti i soggetti,  pubblici e privati, impegnati a promuovere le più utili forme di sensibilizzazione stimolando esperienze di vita virtuale in Internet sempre responsabili, rispettose delle regole e, principalmente, della dignità delle persone, che non smettono di essere tali sul web.

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