Catania – Abuso d’ufficio continuato e aggravato, otto rinviati a giudizio, tre parcheggi sequestrati ed altri dieci tra interrati e superficiali che forse mai vedranno la luce. E poi un indebitamento da almeno 25 milioni di euro per espropri e professionisti mai pagati. A sette anni di distanza dall’ordinanza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che conferiva ad Umberto Scapagnini i “Poteri speciali” per l’emergenza traffico e sicurezza sismica, il bilancio è tragico. E se da un lato il processo penale inizierà il 29 giugno, dall’altro i cittadini ogni giorno si confrontano con quel problema che l’Ufficio Speciale avrebbe dovuto risolvere in poco tempo: il traffico.
BUROCRAZIA A USO PERSONALE – Tutto iniziava nel 2002 con lo scopo di ridurre il traffico e rendere più sicura la città, visto che sulle falde dell’Etna il rischio sismico è il maggiore d’Europa. Veniva realizzato un “Piano parcheggi” allo scopo di “aumentare l’offerta di sosta” snellendo il traffico in entrata e quello interno all’area urbana. Su questi presupposti l’avviso di indizione della procedura di project financing pubblicato il 5 dicembre 2003 sulla Gurs era molto chiaro: “I parcheggi dovranno realizzarsi totalmente interrati; le superfici sovrastanti dovranno essere restituite a piazza c/o verde attrezzato”. Due anni dopo il progetto del parcheggio Europa, caso emblematico della proponente Ati Fincos, veniva messo in gara con una clausola di tutto rispetto: quella contenuta nel punto II.5: “Ammissibilità di varianti: Non sono ammesse varianti al progetto preliminare oggetto della concessione”. Il proponente si aggiudicava la costruzione del parcheggio che aveva in precedenza progettato e dopo qualche mese spuntava una modifica della convenzione immodificabile. Il tutto con modalità tipiche di una giocata a carte tra vecchi amici. Niente atto pubblico. Con una scrittura privata autenticata l’Ing. Tuccio D’Urso in rappresentanza del Comune di Catania chiedeva ad Ennio Virlinzi –rappresentante dei costruttori – di realizzare per il 15% della superficie adibita a parcheggio, “superfici commerciali pertinenziali”.
La stessa Prefettura nell’aprile del 2007 in risposta all’interrogazione parlamentare dei senatori Enzo Bianco ed Anna Finocchiaro, rimarcava che “il progetto presentato dal concessionario non prevedeva la realizzazione di aree commerciali… Il piano economico della Ati Fincos escludeva espressamente la realizzazione di aree commerciali… la variante urbanistica relativa alla realizzazione del parcheggio Europa si limita a prevedere un parcheggio interrato senza possibilità di localizzazione di esercizi commerciali…”.
LA FARSA DELLE GARE D’APPALTO – “Simulacri” di gare d’appalto avrebbero favorito alcune determinate imprese. Un “gioco delle tre carte”, dove l’impresa promotrice risultava l’unica partecipante e quindi l’aggiudicante. Dal canto suo, il direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso insieme a Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà (componenti della commissione di valutazione delle proposte di aggiudicazione) sarebbero stati protagonisti di quello che è stato definito come “inconveniente di imbustamento” (in seguito al quale il presidente della commissione di valutazione Luigi Passanisi si dimise), operando “l’anticipata e illegittima apertura delle buste contenenti le proposte presentate dalle società partecipanti”.
Con il processo alle porte i colpi di scena potrebbero non mancare, la Procura ha aperto un filone ipotizzando la turbativa d’asta su tutti i parcheggi del Piano redatto dall’Ufficio Speciale e poi ci sono opere ancora da completare, acquisizioni continue di atti presso i palazzi comunali, centinaia di consulenze a politici e parenti degli stessi.