Secondo Agriturist.it, nell’Isola gli agriturismi sono finiti al quarto posto per gradimento. La Toscana è la meta preferita con una fetta di mercato del 30 per cento
PALERMO – La Sicilia perde terreno in campo turistico anche sui propri pezzi forti: l’agriturismo. Anche in questo segmento, che ha sostanzialmente evitato nell’ultimo quinquennio il totale tracollo dell’offerta turistica siciliana, l’Isola non sembra riesca a reggere l’onda d’urto della crisi.
Anche se in questo caso la crisi c’entra poco: semplicemente perché adesso i turisti stanno spostando la loro attenzione in altre località, evidentemente perché non soddisfatti dell’offerta siciliana. Se sia davvero così è difficile da potere dire, sta di fatto però che i numeri sono abbastanza impietosi.
Il portale Agriturist.it ha avuto un chiaro riscontro per quel che concerne le prenotazioni per l’estate 2009: la Sicilia è scivolata al quarto posto per numero di prenotazioni.
Allo strapotere della Toscana, già acclarato negli anni scorsi, c’è da aggiungere che regioni come Umbria e Veneto sono riuscite a scavalcare per preferenze il territorio siciliano. Agriturist.it, nell’elenco delle prenotazioni al 31 maggio, riporta che la Toscana ha avuto ben 462 offerte, seguita a notevole distanza da Umbria (172) e Veneto (145). La Sicilia ha racimolato appena 109 offerte, una vera miseria per un territorio che negli ultimi anni aveva fatto vedere una grande crescita.
Si tratta sostanzialmente di un vero fallimento anche secondo il punto di vista della Regione, che da anni investe soldi per migliorare l’offerta agrituristica attraverso eventi di promozione: “C’è da considerare – ha asserito Mario Liberto, funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura, durante un meeting organizzato in Sicilia per fare incontrare domanda e offerta con tour operator stranieri – che oggi la Toscana ha una fetta di mercato del 30 per cento ma la Sicilia può offrire molto di più dal punto di vista agroalimentare e paesaggistico. Questo significa che potenzialmente questo territorio è in grado anche di potere raggiungere presenze molto superiori rispetto a quelle attuali che comunque sono abbastanza considerevoli già oggi”. E perché allora non ci riesce e addirittura perde per strada consensi questo territorio? Evidentemente la politica di marketing del governo siciliano non sembra convincere del tutto i turisti.
Lo stesso Agriturist.it ha potuto notare, in una sua recente indagine, come l’offerta e la ricettività varino molto da agriturismo ad agriturismo in Sicilia. Un’altalena tra crisi e incrementi che certamente fa emergere nell’offerta turistica interna degli evidenti scompensi che sono emersi nel periodo pasquale. “I dati medi dicono che la realtà dell’agriturismo in Sicilia – rivela Agriturist – presenta forti scostamenti dalle medie, in più e in meno: alcune aziende soffrono riduzioni delle presenze anche del 30 per cento, altre aumenti del 15 ed anche del 20 per cento. Questione di concentrazione dell’offerta, e quindi di concorrenza; di prezzi lievitati nei periodi di forte domanda, ma anche di scelte più severe dei consumatori che privilegiano non solo i prezzi contenuti ma anche una più attenta valutazione del rapporto fra qualità e prezzo”.