Doveri della Carta costituzionale. La storia della sua nascita - QdS

Doveri della Carta costituzionale. La storia della sua nascita

Doveri della Carta costituzionale. La storia della sua nascita

martedì 22 Marzo 2011

Il meeting Lions “La Costituzione della Repubblica Italiana: conoscerla e amarla”. L’incontro è stato organizzato da 8 club del Distretto Lions Sicilia

Catania – “La Costituzione della Repubblica Italiana: Conoscerla e Amarla”, questo il tema di studio nazionale organizzato dai Lions del distretto 108 Yb Sicilia, con un meeting interclub che ha visto nella sala del Grand Hotel Excelsior nella serata di venerdì scorso, la presenza dei Lions Club: Catania Host, Acicastello Riviera dei Ciclopi, Catania Bellini, Catania Gioeni, Catania Faro Biscari, Catania Vallis Viridis, Catania Agorà, Catania Mediterraneo.
Dopo gli inni, il tocco della campana ha dato il via al meeting che è stato aperto alla presenza di varie autorità Lions, tra cui  Giuseppe Scamporino, Governatore Distretto Lions 108 Yb, ed il primo saluto è stato da parte del notaio Arturo Pittella, presidente del Club Lions Catania Host, che ha ringraziato soci ed ospiti intervenuti nonché gli otto Lions Club che hanno organizzato l’evento.
Col primo intervento introduttivo il cav. Carmelo Platania, presidente della IV Circoscrizione ha precisato le motivazioni del tema di studio nazionale sulla Costituzione italiana, già approvato nel maggio scorso dall’assemblea dei delegati Lions multidistretto, seguito da considerazioni da. Gianfranco Amenta, responsabile distrettuale, che ha chiarito l’impegno dei cinquemila “Lions” che popolano la Sicilia, uniti nello studio del tema nazionale.
Nel corso della serata  il tema trattato ha trovato interessanti momenti di riflessione e approfondimento con interventi di illustri giuristi relatori: prof. Luigi Arcidiacono, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Catania, nonché attuale vicesindaco di Catania, e dal prof. avv. Piero Alberto Capotosti, ordinario di Giustizia costituzionale presso l’Università La Sapienza di Roma e presidente emerito della Corte Costituzionale, con il coordinamento del prof. Massimo Paradiso, responsabile della IV Circoscrizione.
Il primo intervento ha sviluppato aspetti singolari del tema, come “quanti di noi conosce la Costituzione italiana, e quanti ne conosce il mero testo, così semplice e così difficile da interpretare e da scovare nei compromessi della parola; come si può dunque amare la Costituzione – ha spiegato il prof. Luigi Arcidiacono – se non con l’atteggiamento nei confronti della medesima, in un rapporto di amore dove principalmente vengono sottolineati i doveri che nella Carta Costituzionali sono scritti”.
Racconti e testimonianze storiche invece sono stati narrati e richiamati all’attento uditorio dal prof. Piero Alberto Capotosti: “la Costituzione italiana non si conosce perché ha avuto nella sua storia una vicenda molto singolare, è stata partorita in un momento in cui sembrava che tutto fosse contrario ad un compromesso storico, tutto congiurava contro. Si era appena usciti da una guerra civile, e c’era la guerra fredda che spaccava il mondo ed i cui riflessi si riverberavano sulle forze politiche italiane”.
In conclusione del meeting si sono susseguiti interventi da parte dei presenti in sala e l’intervento programmato Antonio Pogliese, vicegovernatore Distretto Lions 108 Yb, che ha proposto alcune riflessioni ai relatori giuristi su temi relativi al federalismo fiscale.
 

 
Focus. Articolo 24 dello Statuto: l’Alta Corte
 
Gli interventi dei partecipanti al meeting Lions interclub sulla “Costituzione della Repubblica Italiana: Conoscerla e Amarla” hanno prospettato interessanti argomenti ai relatori giuristi, in particolare il quesito proposto da nostro direttore  il quale ha ricordato che nello Statuto siciliano “c’è un articolo importantissimo che prevede l’istituzione dell’Alta Corte siciliana, organo che ha pari diritto e pari livello della Corte Costituzionale, che con una sentenza del ‘57  ha affermato di avocare a se tutte le funzione dell’Alta Corte. Essendo predetti due organi, Alta Corte e Corte Costituzionale, di pari livello, non ci  può essere una che mette l’altra in naftalina. E’ evidente che l’Alta Corte siciliana avrebbe giudicato le leggi promulgate dallo Stato in violazione dello Statuto siciliano in maniera diversa da come continuamente ha fatto la Corte Costituzionale, che ha bocciato tutta una serie di leggi regionali, e ciò perché ha una composizione differente e interessi completamente diversi dall’Alta Corte siciliana”.
A questa riflessione ha replicato il relatore presidente emerito della Corte Costituzionale Piero Alberto Capotosti affermando che: “lo Statuto siciliano non è stato recepito come è stato scritto, perché ci voleva una norma di coordinamento che non fu mai fatta, ed è stata questa l’inerzia del Parlamento. L’Alta Corte siciliana fu messa in naftalina perché alla scadenza del mandato non furono rinnovati i membri, e ci fu un gioco politico scaltro di non rinnovarli: non dobbiamo dimenticare che c’è la politica anche dietro le formule normative”.

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