Sempre di più le aziende agricole che ricorrono al lavoro nero e la concorrenza sleale incide sul comparto. Sommerso dilagante: 25 euro al giorno dati agli immigrati per raccogliere 20 kg di agrumi
PALERMO – Secondo i dati forniti dal comparto agrumicolo provinciale, ci sono più di 1000 lavoratori in meno rispetto agli anni precedenti. La crisi del settore agrumicolo, che subisce anche i risvolti della crisi internazionale, è maggiormente sentita nelle zone in cui si fa più raccolta di agrumi.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Paternò insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro di Catania hanno condotto un’attività di monitoraggio finalizzata all’individuazione ed al perseguimento delle aziende agricole che ricorrono al “lavoro sommerso” utilizzando sistemi illegali di assunzioni e di occupazione di manodopera irregolare o clandestina a basso costo, dunque operando in un regime di piena illiceità.
Per una “cassetta” di agrumi la manodopera illecita veniva pagata 50 centesimi di euro. Le aziende coinvolte chiedevano agli immigrati di raccogliere 20kg di agrumi al giorno per un costo circa di 25 euro a giornata lavorativa. “Il nuovo modo di operare delle aziende ha fatto alzare drasticamente la percentuale di disoccupazione dei lavoratori italiani che, già sotto la soglia contrattuale, non venivano più assunti perché inadatti alla concorrenza illecita della manodopera clandestina – dichiara Pippo La Spina responsabile del comparto agrumicolo provinciale e segretario della CISL di Paternò – Circa il 30% dei nostri lavoratori rimane fuori dal mercato del lavoro, la situazione che si protrae da più tempo è diventata per noi insostenibile”. Sono tante le iniziative di dialogo tenutesi in questi giorni nel territorio catanese per fronteggiare la crisi. Oltre al Convegno “La PAC dopo il 2013” organizzato dall’Europarlamentare On. Giovanni La Via anche l’incontro – tenutosi a Palazzo Alessi a Paternò – con l’Assessore regione per le Risorse agricole ed alimentari, Elio D”Antrassi, voluto dai sindacati di categoria e dagli imprenditori del settore.
In questo caso, l’avvio di un tavolo tecnico permanente per il comparto agrumicolo di Paternò al quale coinvolgere i rappresenti delle istituzioni, delle associazioni di categoria, datoriali e sindacali, è stata la proposta presentata dall’assessorato regionale. Una iniziativa che, però, secondo il coordinatore della Task force provinciale Totò Leotta, presente all’incontro e riconfermata in questa sede da Pippo La Spina dovrebbe avere un riscontro provinciale per confermare gli obbiettivi prefissati. “Il tavolo dovrebbe essere istituito in ambito provinciale, invece che locale – conferma La Spina – in modo da far partecipare tutti i sindaci e i presidenti dei consigli comunali dei comuni interessati. Solo così si potranno porre le basi per iniziare un proficuo lavoro di miglioramento nel tentativo di fermare la crisi”. Proposte e interventi diretti al fine di arginare la crisi, peraltro, si sono sollevate da più fronti, sia politici che istituzionali.