Lombardo riferisce all’Assemblea sulla nuova situazione politica. Completare l’esame del ddl sugli aiuti alle imprese
PALERMO – Il presidente della regione Raffaele Lombardo ha riferito all’Assemblea siciliana, nella seduta pomeridiana di martedì 30 giugno 2009, sulla “situazione politica determinatasi a seguito della nuova composizione della giunta di governo”:
“Ho deciso di azzerare la Giunta – ha detto il Presidente nella sua relazione – perché sarebbe stata vanificata l’azione del governo nel processo di risanamento del bilancio della Sicilia. Lombardo ha detto che c’era nella giunta chi aveva dimostrato di non avere quella consapevolezza circa questo processo e aveva alzato ostacoli, evocando il post elezioni europee come una sorta di giudizio universale”.
Il Governatore ha proseguito spiegando che la nuova giunta è stata composta coinvolgendo imprenditoria, forze delle professioni, del mondo accademico, “impegnati tutti sul piano dello sviluppo attraverso riforme, risanamento della legalità, mantenendo comunque complessivamente questo gruppo di nostri assessori all’interno del perimetro della maggioranza di questa Assemblea e che tale i siciliani l’anno scorso avevano votato”.
La relazione di Raffaele Lombardo ha preso le mosse dalla considerazione che la Sicilia si trova a vivere un contesto caratterizzato da un modello di sviluppo che forse i siciliani non si sono autonomamente costruiti ma che è stato costruito e realizzato in altra sede. Sistema che ha penalizzato le risorse della Sicilia, organizzando il sistema della Regione con un surplus di personale e di precariato.
“Una formula sicuramente sbagliata di interpretazione e di applicazione distorta del sistema degli ammortizzatori sociali”. Lombardo ha aggiunto che alla vigilia del federalismo fiscale e con la fine dei fondi strutturali si dovrà applicare una politica di risanamento e di radicali riforme sul piano dell’azione amministrativa e legislativa.
Nella relazione di parifica della Corte dei Conti, un rilievo positivo a questo sistema viene fatto a proposito del modello di ristrutturazione del sistema sanitario che ha privilegiato il sistema della rifunzionalizzazione e non della chiusura, degli ospedali.
“L’applicazione di questo sistema – ha proseguito Lombardo – ha determinato lo sblocco di 450 milioni del miliardo 65 mila euro che il Governo si era trattenuto in attesa che facessimo ordine nei nostri conti. Questo modello dovrà essere applicato, fatte le dovute modifiche, a ciascuno dei rami dell’amministrazione, laddove lo Stato non ha alzato la mano e non ha imposto nessun piano di rientro”.
Lombardo ha anche annunciato che deferirà alla Corte dei Conti chi si è permesso di aggirare la norma del blocco delle assunzioni alla Regione. Il Presidente della Regione ha parlato delle crisi che attanagliano la nostra Regione: l’emergenza rifiuti “Un buco che ha ormai superato di 800 milioni di euro ed è andata deserta la gara per la realizzazione dei termovalorizzatori”; il precariato (Si sta procedendo a tappe forzate perché una pianta organica venga completata nella finanziaria); la formazione professionale: “anche qui, ostacoli e contrasti da parte di molti di voi (deputati ndr).
“Ci siamo assunti la responsabilità di mantenere i 194 milioni previsti in finanziaria, un piano che voleva essere portato invece ad oltre 103 milioni in più, aggiungendo altri 100 centri di formazione professionale appesantendo un sistema che invece va riportato dentro quei parametri che ci siamo prefissati salvando gli enti che garantiscano la qualità del servizio”.
“Questa autonomia – ha aggiunto Lombardo – non è stata minimamente indebolita dal proficuo confronto con il Presidente del Consiglio dalle cui scelte dipende il perseguimento dei nostri obiettivi. Non è un problema soltanto del fondo per le aree sottoutilizzate; le penalizzazioni che stiamo subendo sono grandi e sono sicuramente non sopportabili”.
Raffaele Lombardo ha concluso la sua relazione dichiarando di avere sempre gli stessi obiettivi: sviluppo, rigore finanziario, risanamento dei conti e delle riforme.
Dopo la relazione in Aula è stato deciso che l’esame del disegno di legge sugli aiuti alle imprese proseguirà dopo il dibattito politico sulle comunicazioni del presidente della Regione. I lavori d’Aula erano stati preceduti dalla conferenza dei capigruppo che, sotto la presidenza del presidente dell’Assemblea Francesco Cascio con la partecipazione del presidente della Regione Lombardo, ha deciso all’unanimità di completare – dopo il confronto d’Aula sulla situazione politica – l’esame del disegno di legge sugli aiuti alle imprese.
Nel frattempo le commissioni discuteranno i provvedimenti sugli Ato e le norme urgenti per lo sviluppo. Conclusa questa fase, l’attività di Sala d’Ercole riprenderà martedì 7 luglio e andrà avanti fino a giovedì 9 per la discussione dei disegni di legge che nel frattempo saranno stati licenziati dalle commissioni di merito. Una nuova conferenza dei capigruppo è prevista per la definizione dell’attività legislativa fino alla chiusura della sessione estiva fissata per venerdì 7 agosto.