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In soli sei anni perso quasi il 9% del Pil

ROMA – La recessione è agli sgoccioli. È vero, il 2013 si chiuderà con una contrazione del Pil dell’1,7%, ma nel 2014 dovrebbe finalmente materializzarsi l’invocata crescita del prodotto interno lordo, con un +1%. A certificare la ripresa in arrivo è il consueto rapporto di previsioni macro-economiche Confesercenti-REF. Che però invita a non ritenere archiviata la crisi.
Si tratterebbe infatti di una “ripresina”, ancora fragile e incerta, che comunque non basterà a creare nuovo lavoro: anche nel corso del prossimo anno, infatti, gli occupati continueranno a scendere (-0,2%), mentre il tasso di disoccupazione toccherà quota 12,8%, il 2,1% in più rispetto al 2012.
Il 2014 dovrebbe dunque segnare la fine di una delle crisi più lunghe e dure della nostra storia: in soli 6 anni (tra il 2007 e la prima metà del 2013), l’Italia ha perduto l’8,7% di Pil (il conto arriva addirittura al 10%, se si considera il Pil pro-capite), il 27,1% di investimenti e il 4,4% di esportazioni.