Roma – L’uso delle armi chimiche alla periferia di Damasco configura “un crimine contro l’umanità” che esige “una sanzione dura, pronta e adeguata”: sono le parole del premier Enrico Letta in aula alla Camera. Il presidente del Consiglio ha ribadito che l’Italia non parteciperà ad operazioni militari “in assenza di un preciso mandato dell’Onu”. E vede nella soluzione politica negoziata “l’unica opzione praticabile, l’unica strada possibile” per uscire dalla crisi siriana.
Bisogna “continuare a sostenere” – dice – la conferenza Ginevra 2 la cui convocazione è “urgente e indispensabile”. “Esiste ancora lo spazio per un’alternativ” alla soluzione militare e “resta possibil” una soluzione politica. Per il premier il nostro Paese raddoppierà gli sforzi perché “il Consiglio di sicurezza dell’Onu centri i suoi obiettivi di deterrenza”. Quindi annuncia: “Partirò per New York con il ministro Bonino per partecipare all’assemblea dell’Onu e lì rilanceremo la scelta italiana di dare centralità all’Onu, sarà l’occasione per far fare passi avanti al percorso di pace intrapreso”. Negli ultimi due giorni, sottolinea Letta, ci sono stati “segnali incoraggianti” sia da Usa che da Russia. Certo, “non voglio farmi illusioni, la strada diplomatica resta in salita ma è una strada da battere con determinazione”’.
Bisogna “continuare a sostenere” – dice – la conferenza Ginevra 2 la cui convocazione è “urgente e indispensabile”. “Esiste ancora lo spazio per un’alternativ” alla soluzione militare e “resta possibil” una soluzione politica. Per il premier il nostro Paese raddoppierà gli sforzi perché “il Consiglio di sicurezza dell’Onu centri i suoi obiettivi di deterrenza”. Quindi annuncia: “Partirò per New York con il ministro Bonino per partecipare all’assemblea dell’Onu e lì rilanceremo la scelta italiana di dare centralità all’Onu, sarà l’occasione per far fare passi avanti al percorso di pace intrapreso”. Negli ultimi due giorni, sottolinea Letta, ci sono stati “segnali incoraggianti” sia da Usa che da Russia. Certo, “non voglio farmi illusioni, la strada diplomatica resta in salita ma è una strada da battere con determinazione”’.
